Rassegna storica del Risorgimento
BARBETTI EUSEBIO ; BARBETTI RUBICONDO
anno
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1940
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pagina
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929
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Libri e periodici
elettori strettamente bastevoli ad impedire che l'Istria finisse per essere politicamente rappresentata solo da stranieri o da rinnegati. II conflitto fra i due divergenti punti di vista mise in seria preoccupazione i corifei del principio unitario nazionale, i quali incaricarono il Combi di rivolgersi all'esule Luciani per sentire come la pensassero i capi dei fuorusciti veneti e, possibilmente, lo stesso Conte di Cavour: la risposta del Luciani, che lasciava piena liberta di regolarsi secondo la necessità del momento, ma era categorica e precisa circa il divieto della nomina dei deputati alla Camera austriaca, volse a mettere fine alle oziose discussioni e a ricondurre la pace e la concordia tra i patrioti.
L'esito delle elezioni fu una brillante dimostrazione delle genuine aspirazioni politiche della provincia: la maggior parte degli eletti usciva dalle schiere degli italiani nazionali. Anche i distretti italiani delle isole del Quarncro (che non tutti allora consideravano, geograficamente, parte integrante dell'Istria) dettero prova di sostanziale ita- -lianità; gli stessi slavi, nella maggior parte dei casi, raccolsero i loro suffragi sui candidati italiani; fatto questo di notevole portata, anche se, contrariamente all'opinione del Combi, la loro votazione non fu l'espressione (e non poteva essere in realtà, come ben annota il Quarantotti) di e una solidarietà d'interessi nelle italiane aspirazioni .
Sorvoliamo, perchè costretti dallo spazio, sulla narrazione degli interessanti particolari dell'inaugurazione della prima Dieta e della cerimonia d'apertura, e dello svolgimento dei lavori della seconda seduta, tutta dedicata alle relazioni degli uffici incaricati della verifica dei poteri. Nella terza seduta, prestata da tutti i deputati la solenne promessa di fedeltà e di obbedienza all'Imperatore e alle leggi prescritta daL regolamento provinciale, il Presidente invitò la Dieta a procedere alla elezione, per ischede, dei due deputati e di due sostituti alla Camera dei deputati nel Consiglio dell'Impero. II momento critico era giunto. Accolta a grande maggioranza la proposta del deputato dottor Stradi di far seguire la nomina, per economia di tempo, sopra una sola scheda, si procedette alla votazione. Recate le schede al banco presidenziale, se ne fece lo spoglio tra il profondo silenzio dell'assemblea: le prime schede contenevano alcuni nomi, poi si udì nessuno, e come riferisce Antonio Madonizza, il capo più illustre del movimento nazionale istriano, questa parola secca e laconica, ma alta-mente significativa, suonò venti volte nel seno della sala, tra lo sbalordimento dei mitrati e dei caudatari. La notizia della dimostrazione separatista della Dieta si propagò rapidamente in tutta la regione suscitando ovunque, e specialmente nei circoli dei patrioti, fremiti di vivo entusiasmo e caldi commenti di assenso.
Segni una quarta seduta, quasi tutta dedicata all'esame del progetto per l'organizzazione della giunta, alla nomina di essa, del segretario e del cancelliere giuntale. Il dibattito di maggior rilievo politico sviluppatosi durante l'esame del progetto in questione fu quello suscitato dal vescovo Lcgat, improvvisatosi inopinatamente paladino della bilinguità degli uffici provinciali per amore dei contadini slavi dell'Istria; ma la tesi del Legai e dei suoi consenzienti, che miravano a far ammettere un principio affatto opposto, agli interessi politici italiani, cozzò contro la più decisa opposizione della maggioranza. Alla seduta successiva, la quinta, presenziò il luogotenente barone Burgcr, incaricato dal ministro di Stato Schmerhng di spiegare tutta la sua influenza per ottenere l'elezione dei deputati e di minacciare lo scioglimento della Dieta qualora la nuova elezione fallisse. Il barone fu 31 primo anzi a prendere la parola, iniziando, da buon diplomatico, le sue pratiche con un atto di cortese incensamento. Incoraggiato dalla presenza del Luogotenente, il vescovo Vitezioh abbordò di nuovo la questione della lingua slava: la discussione fu lunga e difficile, ma si chiuse con la piena vittoria dei patrioti, i quali, mercè le giuste osservazioni ò l'abile proposta finale del dottor Francesco Vidulicu, ottennero che fosse definitivamente stabilito che la lingua ufficiale della Dieta sarebbe stata l'italiana.
La Dieta" prese poi in esame il progetto dell'indirizzo all'Imperatore, elaborato dallo stesso presidente e relatore del Comitato, il dottor Antonio Madonizza, il quale
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