Rassegna storica del Risorgimento
BARBETTI EUSEBIO ; BARBETTI RUBICONDO
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1940
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pagina
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932
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932 Libri e periodici
alleati ebbero da fax fronte al costo dei noli sempre crescente e alle sue ripercussioni sul costo della vita; ebbero da soddisfare l'opinione pubblica contraria agli eccessivi profitti degli armatori, e dovettero garantire il trasporto dei generi di prima necessità quando col tempo il naviglio si mostrò non più sufficiente a trasportare quelli di natura voluttuaria. Ma durante questo periodo essi non si trovarono di fronte al problema di dover importare i rifornimenti con un tonnellaggio appena sufficiente per le materie prime. Le cose cambiarono con la guerra sottomarina ad oltranza e basteranno poche cifre per far comprendere le gravi ripercussioni di essa sul traffico e la natura dei problemi che gli alleati ebbero da risolvere negli ultimi due anni di guerra. Durante il
1916 la media mensile delle perdite inglesi fu di 24 piroscafi; nel primo semestre del
1917 tale media sali a 80. Durante il periodo acuto della guerra sottomarina andarono perduti 78 bastimenti inglesi in due settimane. Alla fine del 1917 Inghilterra, Francia e Italia avevano in tutto a loro disposizione 18 milioni di tonnellate di naviglio contro 24 milioni e mezzo dell'anteguerra, e per di più 5 milioni e mezzo erano impiegati per le esigenze militari. Ogni mese i bisogni diretti delle forze combattenti andavano aumentando e aumentava di conseguenza la crisi dei rifornimenti per le necessità della vita civile e delle industrie di guerra.
In tali circostanze il problema centrale degli alleati divenne quello del traffico e il suo controllo il centro dell'organizzazione. Col procedere della guerra, crescendo i bisogni e diminuendo il tonnellaggio disponibile, i responsabili per il rifornimento dell'esercito, dei viveri per la popolazione civile, delle materie prime per tutte le attività belliche furono costretti a subordinare i loro programmi alle disponibilità del naviglio. Fu quindi necessario ricorrere ad organizzare i trasporti non solo nell'ambito delle singole nazioni, ma anche fra tutti gli alleati.
Compito grandioso e pieno di difficoltà, poiché si trattava di sostituire ad un sistema di traffici marittimi completamente affidato all'iniziativa privata e che funzionava secondo la legge della domanda e dell'offerta, un sistema controllato dallo Stato, il quale stabiliva tutto, dai prezzi dei noli ai porti di imbarco e sbarco, dalle merci da caricare alle rotte da seguire. Ma non basta: questo sistema, che appartiene al genere dell'economia controllata, abbracciò tutte le flotte nazionali, che, pur essendo regolate dai propri governi, vennero coordinate da un organismo interalleato, il quale dispose dell'impiego del naviglio mercantile dell'Intesa durante l'ultimo periodo della guerra, e che, fra tutte le forme di collaborazione economica, allora sperimentate, può a buon diritto essere ritenuto fl. più completo esperimento di cooperazione internazionale che la storia ricordi.
Anzi a questo proposito si può dire che l'esperienza della guerra mondiale sia stata molto più ricca nel campo civile ed economico che in quello militare; che allora siano state saggiate nel campo dell'esperienza pratica le teorie socialiste sull'economia collettiva, che allora abbiano avuto inizio gli esperimenti, continuati in seguito dopo la guerra sotto il pungolo del bisogno, dell'economia manovrata, controllata e diretta dallo Stato.
Tutta la complessa opera del Controllo alleato è stata esaminata dall'A. in tutti i suoi aspetti e ripercussioni; nessuna questione anche secondarissima è stata trascurata. Ne è venuta fuori una narrazione non solo di primaria importanza agli effetti della conoscenza di uno degli aspetti più interessanti della guerra, ma anche una narrazione viva, spedita, efficace, attraente.
Chiude il volume una serie di documenti e di dati statistici. AUGUSTO TORRE
/ nostri caduti nella grande guerra. Lettere e documenti, Prato; Stab. TipoLitografico
G. Hindi, 1937-XV, pp. 324. L. 7.
Gli omaggi che rechiamo agli altari, siano essi gli altari della patria o siano quelli della religione, debbono avere uno stile particolarmente austero, e devono esprimere, anche nella forma esteriore, quella nobiltà dell'animo dalla quale traggono ispirazione.