Rassegna storica del Risorgimento
JOSEPHSTADT ; LUBIANA ; CAVALLETTO ALBERTO ; MANTOVA
anno
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1914
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pagina
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30
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30 G-ì mappe BóUtiro
convivenza scaturissero qualche volta noie reciproche che impedivano quel raccoglimento ;l condizione necessaria a uno studio serio e profìcuo. Una carcere poi come questa scriveva alla Bosa popolata in ristretto spazio di circa duecento prigionieri, non può certamente offrire quiete, uè pnò mancare di tratto in tratto di piccoli inconvenienti ed equivoci, che provocano generali misure di molestia e di disturbo ,1
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Fin dal suo primo ingresso nella fortezza di Jbsephstadt aveva il Cavalletto desiderato un trasloco sotto cielo meno inclemente, ma sopra tutto in luogo più vicino all'Italia. Ma come da Mantova aveva espressamente proibito alla sorella di far pratiche presso chicchessia per ottenergli la grazia o una commutazione di pena [il che risulta dalla lettera 21 aprile 53 pubblicata dal Sacerdoti, e da altre inedite che tengo sott'occhio], così nella questione del possibile suo trasporto ad altra fortezza, le prescriveva di non abbassarsi mai ad atti che alla dignità d'ambedue repugnassero.
La prima idea di un trasferimento, sortagli forse in un momento di sconforto e di. più profondo abbattimento fisico, e: poi abbandonata, era da lui sviluppata al Coletti in una lettera senza data ma certo della fine del 53, o dei primissimi del 5é: Meditando sulla lunghezza della mia condanna, sull'età mia che rapidamente e innanzi tempo declina a vecchiaia, sulla non ben sicura ;mia salute, e temendo di dover unire i miei giorni In carcere lontana dal; iguo Paese natio e dai miei earlj io aveva nutrito il pensiero di ira trasferimento a carcere meno dall'Ita-*lia lontana, e possibilmente presso o entro i confini della cara nostra Patria, e colà avrei sperato clima più mitej meno va-' riabile e più confaeente colla mia alterabilissima salute,* colà avSejL eperiito di poter aver senza vostro disagio qualche volta
penosa situazione, il Cavalletto so U Avvedeva o nollo lettere ali soxellìi e al dottor Zonati raccomandava SDOSSO che trovassero modo di consolare la sventurata famigli senza offenderne la digufteY,. A dottai?.liujjait't fti estraneo al processo di Mantova, ina.noa per tjuesio meno inviso: o ajersegiiftato dall'Austria eoe no conosceva l'irriducibile avversione per lei.
Lettere del 80 maggio '84. Atuteo oleico ài Padova, Archivio Cavalletto , B. . 3201. Lotlwù lilav desti no dal carcere.