Rassegna storica del Risorgimento
DUCCO LUDOVICO ; PROCESSI
anno
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1941
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La magistrale difesa di un inquisito bresciano* ecc. 9
venerabile e sacro) ma ancora colui che verso l'incauto giovanetto aveva sempre esercitato gli unici di padre amoroso
Diverso fa invece il comportamento dei due nel processo e nelle difese, perche mentre Alessandro Dossi, da esperto avvocato, accettava la Legge quale era, né la combatteva nella sua essenza, ma anzi valendosi delle disposizioni di essa, si industriava a darle un significato e un'applicazione che, nell'ambito di essa, giustificasse le ragioni della omessa denuncia, e lo assolvesse dalla fattagli imputazione come non esistente legalmente, il Ressi invece impugnava la legge stessa dichiarandola nei riguardi dell'obbligo di denuncia onninamente immorale.
Vi sono, diceva egli, legami naturali che costituiscono le basi d'ogni civile convivenza, e che non è lecito infrangere; lo impone una voce alta e trascendente, un Nume, al quale tutti gli uomini virtuosi prestano culto sincero e inviolabile. Voi, giudici, fatevi uomini come sono io, e ditemi in buona fede s'io non abbia ragione.
E più. avanti, tentando il Salvotti di strappargli confessioni a danno del conte Porro (fortunatamente in salvo oltre confine),
la mia coscienza mi obbliga, diceva, a non fare danno altrui, a non avvilirmi a commettere delitti contro la carità cristiana e contro quelle naturali obbligazioni dell* amicizia e di una doverosa gratitudine verso chi spontaneamente e con rara generosità mi offerse sussidio e assistenza in una delicata circostanza della mia vita, *)
Pur troppo l'appello del Ressi all'umanità e al senso morale dei giudici non gli valse l'assoluzione; egli fa, com'è noto, condannato al carcere duro in vita; commutato poi dal sovrano in cinque anni; se non che l'infelice moriva prima che da Vienna arrivasse la commutazione della pena.
Leggiamo ora la difesa dell'aw. Dossi, nella quale, date le circostanze in cui si trovava, egli spiegò tutta la sua perizia avvocatesca (sebbene a mio avviso un po' troppo prolissa), non senza opportuni accenni qua e là alla paterna sua angoscia per la sorte del figlio; e noi vedremo chiara la differenza fra lui e il prof. Ressi, la cui grandezza morale spicca distinta fra i suoi compagni di processo, e lo colloca più in alto di parecchi di loro, comunemente più apprezzati e esaltati.2)
*) A. Luzro, Il Processo PellicoMaroncalli, pp. 154 e seg, V. sul Ressi Le mie prigioni di SILVIO PELLICO, commentate da D. Gbiattono, pp. 227 e seg.
2) Io non ebbi l'opportunità di conoscere da vicino e di trascrivere, come desiderava, i costituti e la difesa del Ressi : ho dovuto quindi accontentarmi delle notìzie trovate nei citati volumi del Luzio e del Quattone; sarebbe desiderabile che qualche studioso se ne occupasse particolarmente e direttamente, dato che ciò non sia stato già fatto, il che io non so.
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