Rassegna storica del Risorgimento
DUCCO LUDOVICO ; PROCESSI
anno
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1941
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pagina
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La magistrale difesa di un inquisito bresciano, ecc. 17
però saprà supplire PI. R. Commissione, pormi nulla, meno bastantemente dimostrato che la disposizione della Legge importante correità per ommcssa denuncia, sia affatto inapplicabile al caso mio, tanto per ragione di persona, quanto per la mancanza della concorrenza di tutti gli estremi che si richieggono per istabilire il delitto di correità, delitto che ad escluderlo basterebbe il solo dubbio della applicabilità della Legge nelle particolari circostanze del caso.
Fieno grondi di una illimitata fiducia nella sapienza e giustizia dei Tribunali che devono giudicarmi, confido di essere riconosciuto non colpevole dell'imputatami correità per ommessa denuncia e ridonato alla mia famiglia. Grazie
(firmato) Alessandro Dossi. *)
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Nella Relazione definitiva e Conchiuso deU'incpiisizione contro Ducco e compagni (Processo bresciano) letti il 3 settembre 1823, presente l'intera Commissione speciale di 1a istanza,2) 1*inquirente Antonio Salvotti occupandosi della parte avuta dall'avvocato Alessandro Dossi nella cospirazione, e riferendosi alla difesa da lui presentata, diceva fra altro:
Se il convegno tenutosi in casa Ducco avesse avuto quest'unico risultato (guelfo cioè di far abbandonare ogni idea di sommòssa)'; se tutti i compagni cedendo alle osservazioni dell'imputato e di gualche altro che avesse colà alzato la voce in favore delL l'ordine, sarebb'cgU diventato, il Dossi, colpevole per omessa denunzia?
In questo caso ipotetico io credo che il Dossi sarebbe salvo da qualsiasi imputazione e dalla pena, imperocché, abbandonato il progetto dell1 insurrezione che alcuni fanatici avevano concepito, ogni pericolo dello Stato sarebbe scomparso, ed in quel caso il paragr. 55 del Cod. Pen. Parte la, espressamente dichiara che il non rivelatore è ÌTrm"ne del castigo ivi prescritto.
Ma questo non era il caso in cui trovavasi l'inquisito. Per quanto egli pretenda d'aver in casa Ducco alzato il grido dell'ordine, tutti però gli altri ripetono che la mancanza riconosciuta dei mezzi efficaci lì fece abbandonare l'idea di quella istantanea insurrezione. Queste riflessioni li portarono quindi non a rinunziare ai criminosi loro divisamenti, ma a differirne l'esecuzione a più opportuno momento, cioè all'epoca dell'attesa invasione dei Piemontesi, dei quali si sarebbe sposata la causa quasi cedendo all'impulso d'una forza straniera e sempre poi all'appoggio della medesima.
È insistendo sa questo punto, che cioè il progetto di un'insurrezione non fosse abbandonato, ma soltanto differito, cita il Salvotti
l) Archivio di Stato di Milano: Arch. Riservato. Costituti di. Alessandro Dosai. Costatato IX Difesa di A. Dossi. P. 2679. B. 9.
s) Questa Relazione è contenuta in un volume legato di circa 500 pagine di formato protocollo. (Archivia di Stato di Milano: Aroh. Riservato. Processo de) Carbonari. N. 2086). Io ne pubblicai la parto che riguarda il Processo bresciano nella Miscellanea t cospiratori bresciani del 1821, t. a cura dell'Ateneo di Brescia, 1923.
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