Rassegna storica del Risorgimento
MODENA ; GIORNALISMO
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1941
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Leocadia Dalzini
più. di una volta l'invito a svolgere la propaganda evangelica piuttosto che quella antiliberale per lavarsi dalla macchia di aver steso la mano ai tiranni, mostrò chiaramente di non nutrire nessuna fiducia sui benefici influssi di questo lavacro patriottico, tanto che, dopo aver promesso di fare uscire il giornale al giovedì per dar modo ai curati di campagna di averlo la domenica, rinunciò alla loro cooperazione e fissò le sue pubblicazioni al lunedì e venerdì.
I? Nazionale visse a fianco del Vessillo la sua vita più breve e battagliera di ogni altro giornale modenese; *) esponente di un'idea ormai superata dai fatti si trovò trascinato a naturale contrasto con quanto rappresentava la realtà trionfante, tuttavia seppe dimenticare ogni discordia e ambizione personale quando si trattò del bene della nazione. Le seguenti parole con le quali il Cannonieri ai immeri 6 e 8 del 7 e 14 luglio cercò di unire gli animi discordi e di destare in essi un ardore guerriero, non traspirano aria di parte, ma sincero amor patrio.
Siamo, esistiamo, poi discuteremo. Ora abbiamo bisogno di braccia non di parole. Maledetto sia il primo che parla di interessi non prettamente nazionali, maledetta quella città, quel comune che evoca dall'inferno le gare antiche. So, su, all'armi. Che ognuno di noi dica in cuor suo: voghamo vincere ad ogni costo. Non più titubanze, non più malnate discordie, non più pensieri e discussioni dell'avvenire. Maledetto chi non brandisce un'arma chi non dà un ultimo obolo.
Incitando e plaudendo all'universale ricomposizione delle nazionalità smembrate dall'assolutismo z) H Nazionale augurò una pacifica composizione delle regioni italica, francese, germanica e per questo superamento del municipalismo ed aspirazione a un accordo di libere nazioni, le sue parole non suonano come lo strepito di un morente partito, ma contengono un monito e una critica alle grettezze di molti liberali di quel tempo.
VII.
LÀ LETTURA DELL'ARTIGIANO, Giornaletto del Sabato, annunciato il 23 luglio con degli affissi sulle colonne dei portici di Modena e il giorno seguente nel n. 11 del Nazionale fu edito dalla tipografia dell'ex Ducal Camera il 29 luglio e venduto da G. Malavasi nel suo Gabinetto di Lettura posto sotto il portico del Collegio di fronte alla Dogana. Ne iniziarono la pubblicazione i dottori Teobaldo Malagoli e Giustiniano
') Cessò come U Fessillo il 3 agosto e pubblico complessivamente tredici numeri e un supplemento al n. 8.
2) Nei numeri 4 e 5 del 30 giugno e del 3 luglio, segui con interesse il Congresso di Praga e l'Assemblea di 3?Tancoforte.