Rassegna storica del Risorgimento

ESERCITO PONTIFICIO ; STATO PONTIFICIO
anno <1941>   pagina <64>
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Paolo Dalla Torre
Altri officiali poi si ritirarono a vita privata, alcuni subirono anche la prigionia, come per esempio il Generale Zamboni Comandante la 1u Divisione Territoriale in Roma. Questo Ufficiale Generale in obbedienza all'Ordine del Giorno, inviatogli da Gaeta, che portava la data del 7 gennaio 1849, dal Generale Zucchi e che conteneva una lettera del Sovrano Pontefice diretta allo stesso Zucchi, ed ancora per non prestar giuramento alla Costituente, partì segretamente da Roma la notte dal 16 al 17 Gennaio stesso col suo Aiutante di Campo Capitano Conte Sassolini Giuseppe e col Sottotenente Monari Gioacchino per recarsi a Terracina ed ivi porre il comando della sua Divisione, approssimandosi così a Gaeta. Ma giunto poco lungi dalla porta S. Giovanni, fu sco­perto dai rivoluzionari ed arrestato con i suoi ufficiali, fu condotto prigioniero nel Forte di Sant'Angelo, posto sotto Consiglio di guerra e incolpato di alto tradimento, fu condannato al carcere duro e non riacquistò la sua liberta che in Luglio 1849, allorché l'Esercito francese fu padrone di Roma e vi ristabilì il Governo pontificio.
Ora ecco l'Ordine del Giorno accennato del Generale Zucchi con l'annessa lettera di Pio IX, come pure l'altro Ordine del Giorno del Generale Zamboni, che lasciando Roma indirizzava alle truppe sotto i suoi ordini: ORDINE DEL GIORNO. Adempio colla più viva gioja ad un sacro dovere comunicando a voi tutti, ufficiali, sottufficiali e soldati la seguente lettera, onde il S. Padre si è degnato onorarmi. Me felice se insieme a voi potrò coi fatti corrispondere alla fiducia di un Sovrano che tanti benefica' ha sparso sopra i suoi sudditi. Crederei insultarvi dubitando un solo istante della vostra onoratezza e leale cooperazione. Sono certo che da questa sarete commossi come io lo sono, udendo quanto il magnanimo e paterno cuore del Sovrano Pontefice Pio IX sia stato afflitto per la sleale condotta della guarnigione di Roma nel giorno 16 Novem­bre scorso della quale non può trovarsi scusa nella seduzione e nell'inganno mentre in quei dì di baccante tripudio non ebbe vergogna di vantarsi di sì turpe azione. La divisa del Militare è onore e fedeltà: questa tracciar deve la nostra strada in tutti i tempi, in tutte le occasioni. L'animo del S. Padre amareggiato da così nere azioni trovò qualche sollievo nella fedeltà delle altre truppe, le quali ho ogni motivo per credere che saranno sempre pronte alla difesa del loro legittimo Sovrano. Vorrei potervi esprimere i benigni sentimenti di S. Santità per le sue truppe fedeli, che io medesimo udii non ha guari dalla stessa sua bocca, riesce a me impossibile di farlo, e potrà formarsene un'idea soltanto chi conosce a prova la sua magnanimità e la sua bontà inesauribili, quantunque turbate dalle più gravi afflizioni. Io dunque sono certo appena ricevuto quest'Ordine (il quale sarà letto per tre giorni consecutivi, affinchè ninno possa dire di non averne avuto conoscenza), avrò la grata soddisfa­zione di poter umiliare ai piedi dell'adorato Pontefice il Rapporto che tutti i Capi dei corpi si sono messi meco in corrispondenza assicurando tanto in nome loro quanto in nome del corpo che comandano, che essi non riceveranno altri ordini se non quelli emanati dalle autorità legittime, nominate dal loro Augusto Sovrano. Questa pronta obbedienza farà conoscere al mondo che l'onore e la disciplina non sono spenti nelle truppe Pontificie, e che la macchia di pochi traviati non deve ricadere sull'Armata intera. Gaeta, 7 Gennaro 1849. Il T. Generale Membro della Commissione governativa: Cario Zucchi. l)
Signor T. Generale Zucchi. Quando Ella fu da noi chiamata al servizio della S. Sede, con le altre attribuzioni di diriggoro ed organizzare le truppe Pontificie,
i) Pio LX lasciando Roma nominò una Commissione e vi chiamò a farne parte il Zucchi.