Rassegna storica del Risorgimento

ESERCITO PONTIFICIO ; STATO PONTIFICIO
anno <1941>   pagina <69>
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Materiali per una storia dell'esercito pontificio 09
regolarità della sua tenuta, e la sua istruzione, e quindi piace al sottoscritto di dichiarare ohe in esecuzione degli ordini Sovrani diretti sempre in beneficio e miglioramento dell'Armata, fu dalla sua parte impiegata ogni premura per prevedere e provvedere, egli trovò nei funzionari, nell'ufficialità tanto superiore che subalterna, in tutti final­mente dal più elevato grado fino al semplice soldato tale e tanta premura ncll'adem-piere ai proprii incombenti, da ailegcrire di molto il peso dei suoi attributi e da rendere facile l'esecuzione. II Pro Ministro delle Armi, Filippo Farina.
D 1 Dccembre 1854, Pio IX volle dare un altro attestato di sovrana stima al Farina nominandolo Ministro effettivo delle Armi.
PARTE SECONDA
NOTIZIE BIOGRAFICHE SU ALCUNI UFFICIALI SUPERIORI E GENERALI, CHE MILITARONO FRA IL 1797 ED IL 1850
I. ALLET EUGENIO nacque a LoccheviHe in Svizzera, il 14 Febraro 1814 e mori in quella città il 22 Marzo 1878. Il 6 Maggio 1832, col grado di Sottotenente prese servizio nella Fanteria Pontificia. Tenente il 17 Decembre 1836; nel 1848 fece tuttala campagna di quell'anno ed il 10 Giugno combattendo da prode nella eroica difesa del Monte Berico a Vicenza, rimase ferito. [Il 20 Settembre lo trovò Colonnello degli Zuavi}. Trascorse i suoi ultimi anni in patria mantenendosi sempre devoto al Sommo Pontefice. Era fregiato della Commenda di S. Gregorio Magno, dell'Ordine Piano, dell'Aquila Estense e di Francesco I di Napoli, della Croce di Ufficiale della Legion d'Onore di Francia e delle Medaglie commemorative Pro Petri Sede del 1860 e Fidei et Virtuti del 1867. Aveva fatto le campagne del 1848,1860, 1867 e 1870.
II. ANCAJANI BARONE CARLO di nobilissima, storica e patrizia famiglia di Spoleto, parente a Leone XII, nacque in quella città. Ammesso giovanissimo in fanteria, ben presto per merito ascese tutti i gradi fino a quello di Gapoba(.taglione. T. Colonnello il 13 Ottobre 1796 e Colonnello nel Dicembre dello stesso anno, ebbe il comando del reg­gimento fanteria Romagna. Nel Gennaio 1797 comandava un piccolo corpo di osserva­zione di circa duemila uomini, presso Faenza, mentre i francesi occupavano già Imola. L'Ancajani prese forte posizione sul Senio, fuori Faenza, e vi si trincerò con perizia militare. Il 2 Febbraio un corpo francese di seimila uomini comandati dal Generale Victor assidi la posizione dei pontifici. Il Colonnello Ancajani non consultando che il proprio dovere, con le scarse sue forze fece fronte al nemico e sulle prime lo respinse. I francesi però rianimati dai loro capi si riordinarono e ritornarono all'assalto, benché abilmente sfolgorati dall'artiglieria pontificia. Ma il Colonnello vedendo che il nemico spiegava sempre maggior forza e certo che sarebbe rimasto avviluppato, avendo anche sofferte gravi perdite specialmente fra gli artiglieri, si decise alla ritirata, che fu dalle sue truppe eseguita molto disordinatamente su Faenza. Quindi incalzato dall'avversario riparò nelle Marche ove si congiunse col Generale Bartolini. Nel 1798 per la totale invasione degli Stati della Chiesa e di Roma da parte dei francesi, il piccolo esercito pontificio rimase sciolto e l'Ancajani si ritirò a vita privato. Già Generale di Brigata fri nominato nel 1815 Castellano del Forte S. Angelo di Roma, Consigliere alla Congre­gazione Militare, poi alla Presidenza (Ministero) delle Armi ed Ispettore del Corpo dei