Rassegna storica del Risorgimento

ESERCITO PONTIFICIO ; STATO PONTIFICIO
anno <1941>   pagina <71>
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Materiali per una storia dell'esercito pontificio 71
li T. Colonnello fece attaccare la posizione dalle truppe, e dopo due combattimenti sbaragliò l'avversario ed entrò in città. 1 rivoluzionari, accanitamente inseguiti, pas­sarono il Ronco nel massimo disordine, e si dispersero. Barbieri continuò a marciare per Forlì e Faenza; il 28 operava la congiunzione con gli austriaci, che erano stati frattanto richiamati dal Cardinale Albani, e rientrava con essi in Bologna. Ebbe, cosi la Commenda di S. Gregorio Magno. Colonnello nel Dicembre 1836, assunse il comando della 2a Divisione territoriale, che poi lasciò per prendere quello della la in Roma. Nell'Agosto 1837 Gregorio XVI lo nominò suo Cameriere Segreto. Nel 1838 gli fu affidato il comando della piazza di Roma che tenne con molto merito uno al Novembre 1849, quando passò allo stato di riposo. Il 9 Settembre 1849 cessò di vivere in Roma. Era Cameriere Segreto di S. S. ed insignito delle commende di S. Gregorio Magno, di S. Silvestro e di S. Anna di Russia.
VI. BENTIVOGLIO CONTE DOMENICO, della storica famiglia di Bologna, nacque hi quella città il 3 Luglio 1781. Nel 1805, col grado di sottotenente, entrò nel corpo delle Guardie d'Onore del Viceré d'Italia, Principe Eugenio, e quindi con quello di Capitano passò al 2 reggimento Cacciatori Italiani. Con molto onore fece tutte le campagne dal 1808 al 1814, meritandosi promozioni, la Croce della Corona di ferro ed il trasferimento al Reggimento Guardie Principe Eugenio. Caduto l'impero e regno napoleonico, il Bentivoglio tornò in patria ed il 28 Giugno 1816 fu ammesso nel corpo dei Carabinieri Pontifici (Gendarmi), 1 Reggimento, col grado di T. Colonnello. Fino al 1822 comandò con perizia militare le colonne mobili in provincia di Rieti per i moti politici avvenuti nel 1821 nel limitrofo regno di Napoli, quindi a sua richiesta fu trasferito al 2 Reggimento dell'arma stessa. Allo scoppio della rivoluzione del 1831 neDe Legazioni, il Bentivoglio era a Bologna e con grave pericolo della vita, con la massima abnegazione adempì gli ordini ricevuti dai superiori; quindi si condusse a Roma. Dalia capitale fu inviato a Rieti a comandare quella piazza e guarnigione, minac­ciata fortemente dal nemico guidato dal ScrcognanL Infatti, 1' 8 maggio 1831, il Sercognam con nulle uomini e due cannoni assali Rieti, ma il Bentivoglio, fermo al proprio dovere, con soli 200 uomini, senza artiglieria fece fronte ripetutamente all'av­versario. La tenuissima guarnigione, coadiuvata valorosamente dal popolo reatino ed ammirabilmente diretta dall'invitto suo capo, oppose si tenace e disperata resistenza, che il nemico, dopo lungo ed accanito combattimento, fu costretto a ritirarsi e tornar­sene molto malconcio a Terni. Il Bentivoglio ebbe la promozione a Colonnello e la Commenda di S. Gregorio Magno. Nel Luglio seguente gli fu affidato il comando delle troppe concentrate a Rimini, che nel Gennaio 1832 lasciò per assumere quello del corpo dei* Carabinieri riorganizzato in un Reggimento. Il S. Padre Gregorio XVI nel 1832 lo nominò suo Cameriere Segreto. Generale di Brigata nel 1837 fu nominato Castellano del Forte S. Angelo in Roma. Nel 1847 ebbe il comando di un corpo di osser­vazione a. Forlì comprendente truppe della 2" e 3n Divisione militare. Sciolto nel Dicem­bre il corpo, tornò in Roma ove furongli prodigati elogi per la intelb'genza e zelo dimo­strato. Nel Maggio 1848 per alcuni giorni resse il Ministero delle Armi. Ma, sempre fedele al suo: Sovrano, dopo i fatti del seguente Novembre sì ritirò a vita privata. Il 26 Dicembre 1851 la morte lo rapì. Nella sua lunga vita militare fu sempre padre amo­roso di famiglia, onesto cittadino e soldato devotissimo alla S. Sede; dimorava in Roma sua patria adottiva ed era ascritto olla nobiltà romano. Era Cameriere Segreto del S. Padre, Ciambellano del Duca di Modena e fregiato della Commenda di S. Gregorio Magno, della Croce della Corona Ferrea, ecc. Aveva preso parte ai fatti d'armo del 1831.
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