Rassegna storica del Risorgimento

CARLO ALBERTO RE DI SARDEGNA ; STATO PONTIFICIO
anno <1941>   pagina <752>
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Vita dell'Istituto
Museo del Risorgimento ha, con la sua efficacia nel campo della divulgazione storica e dell'educazione patriottica, contribuito bene al raggiungimento dei ini dell1 Istituto
Concluse il prof. Ara volgendo il pensiero all'immancabile conquista di quelle ultime mete che i nostri Grandi del Risorgimento additarono e per le quali oggi 1* Italia strenuamente combatte. Dovere del Comitato è quello di cercare e studiare le gloriose testimonianze di questa guerra per quando essa sarà divenuta storia, motivo di legit­timo orgoglio e d'ammonimento per le generazioni future.
Terminata la Incida esposizione del Presidente, parlò il Vicepresidente avv. Enzo Ponzi, sul tema Cimeli della guerra attuale per il Museo del Risorgimento. Egli mostrò da principio come la guerra in corso continui idealmente e materialmente l'opera delle precedenti: è giusto pertanto che anche i suoi ricordi trovino posto nei nostri Musei, accanto a quelli delle altre guerre del Risorgimento italiano. Illustrò poi, nei suoi particolari pratici, facendone eloquentemente risaltare l'utilità e la bellezza, 1 iniziativa da lui stesso proposta alcuni mesi fa e fatta propria dal Comitato modenese, forse primo fra i Comitati del R. Istituto: la raccolta, cioè, e l'ordinamento nel nostro Museo di tutto ciò che ricordi il contributo di valore e di sacrificio dato dai combat* tenti modenesi e dai cittadini per il raggiungimento della vittoria che auspichiamo vicina. Fotografie, decorazioni, brevetti, armi, uniformi, oggetti vari, lettere a combat­tenti e di combattenti, vedute di luoghi, proclami, manifesti, fogli volanti, ecc.: tutto ciò tornerà opportuno e gradito al Comitato raccoglitore, il quale confida nella collaborazione di tutti i volonterosi. .
L'oratore espresse anche la gratitudine del Comitato all' Eccellenza il Prefetto e al Federale che hanno direttamente appoggiato, presso i Podestà e i Segretari dei Fasci- la patriottica iniziativa; segnalò, a titolo d'onore,- i Comuni che già hanno risposto concretamente all'appello loro rivolto e pose fine al suo dire con calde parole d'incitamento e di fede.
Si passò quindi alla trattazione di tre speciali temi di studio, ricavati da riflessi modenesi della storia del Risorgimento.
L'opera di comando del generale Achille Fontanélli. Questo tema trattato dal maggiore Aldo Petrilli si riallacciava opportunamente ad alcune importanti manife­stazioni d'attività del Comitato, ancora ben vive nel ricordo di tutti: le celebrazioni del centenario fontaneUiano. Anche allora la vita del Fontanélli fu più volte e in più modi rievocata, ma lo stesso carattere di commemorazioni pubbliche non permise di approfondire del tutto l'opera del grande Generale modenese. II Petrilli invece, fermandosi specialmente sul periodo meno studiato della vita di lui quello che va dal 1809 al 1813 ne fece un esame minuto, con precisione di dati e acume di osser­vazioni, dal quale i meriti del Fontanélli sia come comandante sia come amministra­tore militare emersero vivamente. Questo alto rappresentante dell'Italia guerriera, incamminata ormai verso l'unità e verso l'impero, merito dunque, dopo tante prove di valore e di senno, il famoso elogio di Napoleone: bolle sempre nelle vostre vene il sangue dei dominatori del mondo.
Un importante documento biografico su Ciro Menotti. Questa comunicazione dovuta al cav. Adamo Pedrazzi e riassunta oralmente dal prof. Morselli, in assenza dell'untore, toglie per sempre dalla memoria del Martire modenese l'ombra d'un gra­vissimo sospetto che fu diffuso in Modena, tra il popolino maligno e fantasioso anche dopo il 1831: avere cioè il Menotti avuto parte nella morte di Giuseppe Tori primo marito di Francesca Monreali. La causale di uno scoppio al ventre dato a quella morte fece correre le suaccennate dicerìe e insinuazioni, delle quali neppure l'autore dell'apologetico Discorso storico, generoso ma talvolta avventato e inabile, seppe fare giustizia definitiva. Ora però un documento trovato dal Pedrazzi nello Archivio storico comunale, cioè il certificato di morte del Tori, steso dal dottor Boccabadati, permette di spiegare scientificamente la strana espressione: ogni incertezza quindi è tolta e, se pure qualcuno volesse rinnovarla, ogni accusa contro il grande patriota cadrebbe