Rassegna storica del Risorgimento

1843-1844 ; DIPLOMAZIA ; FRANCIA ; TUNISI
anno <1941>   pagina <760>
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760 Eugenio Passamonti
all'ambasciatore austrìaco che, implicitamente, vi era compreso anche quello al Piemonte.
E, per meglio specificare la ragione d'essere della invincibile intran­sigenza dell' Orléans, l'Appony rivelò un particolare degno di nota. Egli raccontò che nel 1841, avendo incontrato a Johannisberg il monarca francese, questi l'aveva incaricato di riferire al principe di Mettermeli che la Francia non aveva alcuna idea di occupare la Tunisia, di farne una seconda Algeria. Erano i tempi, ne' quali erasi aperta una crisi nei rap­porti fra il Bey e la Turchia, che dovevano dar luogo al colloquio di Luigi Filippo con Rechid pascià, del 30 novembre di quell'anno. Ma il Re ave-vagli subito aggiunto, che facesse consapevole il suo cancelliere che la Francia si sarebbe alleata con Ahmed, qualora questi fosse stato attaccato dalle forze ottomane, non potendo essa permettere che o l'impero turco od altra potenza si insediasse in Tunisia. E, volendo evitare giorni gravi al suo paese ed alla pace europea, avevalo invitato di pregare il Prin­cipe di Metternich perché impedisse, con il suo intervento in Costan­tinopoli, che il Divano effettuasse la spedizione annunziata. Aggiunse l'Appony che il Cancelliere aveva risposto, di rendersi perfettamente conto dei bisogni della Francia, e che si sarebbe adoperato perchè la Sublime Porta non avesse tentato nulla di ostile contro la Reggenza tunisina.
Le parole dell'Appony erano l'amichevole resoconto di un fatto storico o contenevano qualcosa di più importante? Potevano esse allu­dere ad un eventuale appoggio dell'Austria alla monarchia di luglio, se questa si fosse posta in aperta ostilità con gli Stati Sardi, per la vertenza con Ahmed bey ? Le relazioni fra Vienna e Torino cominciavano, fin d'allora, a non essere delle migliori; e, per quanto il Brignole sapesse che l'Austria, se cercava di attirare a sé la Francia per meglio dominarla ed esserne sicura nei tempi agitati che si delineavano, non avrebbe modi­ficato la sua linea di neutralità, uè avrebbe commesso un atto decisivo a favore di Parigi, non riteneva cosa improbabile che, tra le due potenze, in un conflitto, diplomatico o bellico che fosse, negasse o limitasse il suo appoggio agli Stati Sardi. Il discorso del ministro austro ungarico lo fece pensare. Vedeva che il Governo del Guizot era fermamente deciso a non cedere. Al La Margherita, P11 marzo 1844, comunicava che da Parigi erano stati'mandati ordini per allestire ed inviare nelle acque di Tunisi diverse navi da guerra, per osservare ciò che avrebbero fatto la squadra
0 A. S. T., Lettere Ministri, Francia, mazzo 274, il Brigaci e al La Margherita, 9 marzo 1844.