Rassegna storica del Risorgimento

1843-1844 ; DIPLOMAZIA ; FRANCIA ; TUNISI
anno <1941>   pagina <761>
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La vertenza fianco-sarda per Tunisi (1843-1844) 761
sarda e quella turca, se fossero comparse avanti alla Goletta. E, combat­tuto tra il pensiero delle responsabilità cui andavasi incontro, non piegan­dosi alle ingiunzioni di Luigi Filippo e del suo Governo, e la ribellione, comune a lui come a tutti gli uomini che dirigevano le sorti del Piemonte, contro la violenza francese, egli scriveva al La Margherita che Torino cercasse una soluzione, affidando all'Inghilterra l'ufficio di mediatrice. ') Nell'attesa che si chiarisse l'orizzonte, il Brignole si consacrò a distruggere voci e eliminare equivoci, sorti a' danni degli Stati Sardi nell'acro ventato ambiente del Quai d'Orsay.' Gli premeva anzitutto libe­rare il terreno da una questione artifiziosamente creata; quella, cioè, del diritto del Regno napoletano di intervenire nella faccenda, come potenza, compresa nell'articolo secondo del trattato 28 marzo 1833. E, poiché la presenza di Napoli altro non serviva che a dare un maggiore appoggio a Parigi e ad allontanare i buoni unici di.Londra da Torino, il Brignole dimostrò che, se, stando al senso letterale del docu­mento, potevasi sostenere la pretesa del Regno delle Due Sicilie ad una intromissione nella questione sardotunisina, in realtà per lo spirito del trattato
les hautes parties n'ont enteadu s'engager à agir toajours de concert pas plus dans les démarches officieuses que dans les actes d'kostilités, et qu'en s'accordarti récrprov. quement on droit, elles n'ont pas voulu pour cela s'imposer un devoir.2)
H Brignole non ricordava, e l'avrebbe potuto, cosi, per spiegare ancor meglio, le ragioni di questo risveglio napoletano nella vertenza sardotunisina, che interessi economici sospingevano le Due Sicilie ad appoggiare la Francia in questa sua condotta antisabauda, non essendo, di ieri la rivalità commerciale fra i sudditi dei due Stati italiani.
Con maggior zelo, ancora, si adoperò il ministro sardo in Parigi nel combattere la diffusa opinione, che eragli stata confermata da Luigi Filippo e dal Guizot, avere, cioè, Torino provocato e sostenuto l'inter­vento turco in Tunisia. Erano, in siffatta maniera, capovolte le parti, giacché, come si è dimostrato, dal Bey di Tunisi, sospinto dal De Lagau, e dal De Bourquenay, era stata sollecitata Costantinopoli ad intervenire nella questione ed a sostenere il suo diritto di impedire, come Stato Sovrano, ehe degli affari della Reggenza si fosse il Piemonte, diret­tamente, occupato, senza rivolgersi a chi del Beycato era il vero Signore.
i) A. S. T., Lèttere Ministri, Francia, mazzo 274, il Brignole al La Margherita, 11 marzo 1844.
2) A. S. T.y Lettere Ministri, Francia, mazzo 274, il Brignole al La Margherita, 11 marzo 1844.