Rassegna storica del Risorgimento
1843-1844 ; DIPLOMAZIA ; FRANCIA ; TUNISI
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1941
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765
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La vertenza franco-sarda per Tunisi (1843-1844) 765
del trattato del 1816, il cui tenore impegnava la Gran Bretagna ad interporre i suoi buoni uffici per un accomodamento e una giusta riparazione alla parte offesa, se fossero sorte delle questioni fra il Piemonte e la Reggenza. D'altra parte, l'ambasciatore inglese volle convincere il ministro Guizot ed il Re che l'essersi Torino rivolto al Regno Unito non escludeva la cooperazione amichevole francese. Il La Margherita, pur rimanendo fermo nel non volere la mediazione della monarchia di luglio, per evitare difficili momenti agli Stati Sardi ed all'Europa, aveva dichiarato all'Abercromby ed allo stesso Brignole che egli, in nome di S. M. Sabauda, accettava l'offerta de' buoni uffici di S. M. Francese, purché essa fosse stata spontanea e non dovuta aduna formale richiesta. eliminando quanto poteva destare la suscettibilità della Francia, lord Cowley fece leggere al Guizot la lettera deU'Ahereromhy, nella quale si faceva cenno di questa concessione del Governo piemontese, espressa in modo che, pur non rispecchiando il pensiero del conte Solaro, concedeva, quant'era possibile, all'orgoglio dell'Orléans e de' suoi ministri. Restava quindi uno spiraglio aperto all'accomodamento tra Torino e Parigi: questa poteva sperare che il La Margherita, facendo un passo più avanti, si decidesse a domandare al Guizot di associarsi con l'Inghilterra nell'ufficio di mediatore con il Bey.
Lord Cowley, mentre tentava di temporeggiare con gli uomini del Governo di Luigi Filippo, sorvegliava diligentemente quel che facevasi in Francia. Ed al Brignole non nascondeva la sua preoccupazione, qualora le cose fossero andate per le lunghe, che si fosse giunti a decisioni estreme da parte del Re e del gabinetto Guizot. Egli temeva che, o per un colpo di testa degli ambienti militari, o per qualche discorso violento, che un deputato, dalle spinte tendenze nazionaliste, avesse potuto fare alle Camere, accendendo l'infiammabilissimo patriottismo de' suoi concittadini, allora in pieno risveglio, si fosse deliberato, in una di quelle caratteristiche sedute de' regimi parlamentari, l'invio di una squadra francese nelle acque di Tunisi. E l'ambasciatore britannico faceva comprendere al Brignole quale risposta avrebbe, a siffatto provvedimento, data il Regno Unito; e quali conseguenze ne sarebbero derivate peri la conservazione, tanto auspicata, della pace, nel Mediterraneo ed in Europa. Per la conoscenza che egli aveva degli uomini e delle cose, il Cowley suggeriva al suo collega sardo di invitare il Governo piemontese ad essere in quel che gli era possibile, arrendevole con il Bey, specie per il lato economico della questione. E, nello stesso tempo, inviava istruzioni al Reade perchè ottenesse che della sistemazione della vertenza sardotunisina si occupasse il minor numero di persone. In Tunisi erano alcuni elementi