Rassegna storica del Risorgimento
1843-1844 ; DIPLOMAZIA ; FRANCIA ; TUNISI
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1941
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768
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768 Eugenio Passamonti
non. avendo ciò fatto, poneva, quasi, la monarchia di luglio nella condizione di aprir con lui le ostilità, alla minima occasione che il delicatissimo svolgersi degli eventi poteva offrire, erano fatti e concetti inaccettabili, non solo dalla Casa di Savoia, ma da qualsiasi Principe che avesse avuto coscienza della sua dignità e del suo diritto. Il Brignole dovette, nell'intimo suo, chiedersi a che mirasse Luigi Filippo, se, per caso, egli non volesse provocare una risposta tale, da parte di Torino, da venire veramente a quella rottura di rapporti diplomatici, che si voleva evitare ad ogni costo, a parole, e che, a fatti, sembrava si cercasse ad ogni istante. Ma, obbedendo alle istruzioni ricevute, le quali gli avevano prescritto di eliminare dal suo contegno qualsiasi atto che avesse potuto aver l'aspetto di risentimento e d'ostilità, riflettendo che, in fin dei conti, la questione era nelle mani dell'Inghilterra e che si sarebbe risolta in modo dignitoso e soddisfacente per il suo paese, dominò il proprio risentimento. Ed al Re rispose che, mentre si compiaceva del desiderio suo, che si giungesse ad un pacifico componimento della vertenza, si permetteva fargli osservare, che un Sovrano indipendente non doveva, a nessun altro, rendere conto del proprio operato né prima, né dopo, a meno che non vi fosse stato costretto da appositi trattati. E, poiché questi non esistevano tra Francia e Piemonte, implicitamente il Brignole veniva a distruggere tutta l'argomentazione di Luigi Filippo contro la condotta, verso di lui, tenuta da Carlo Alberto e da' suoi ministri. Nel caso di particolari avvenimenti, i quali avessero minacciato la pace generale, era doveroso di nulla omettere per impedire lo scoppio delle ostilità; era giusto che si stabilissero, con le Potenze amiche, rapporti per reciproci scambi di idee, al fine di mantenere la universale concordia, ma tutto ciò entro i limiti delle possibilità, consentite ad ogni Principe dalla alta natura del suo ufficio. E, con maggiore franchezza del Monarca, il Brignole parlò delle ragioni della non accettata mediazione:
Eri declinali t soa offre egli dichiarò nous ne Ini avions jamais fait un mystère de l'objet de notrc querelle avec le Bey de Tania de son origine, de ses diverses phases, des incidets auxquels elle avait progrcssivcinent donne lien: mais nous ne pouvìons ni ne devions paa pour cela nona croire obligés de suivre les conseils da Cabinet francala, que nous n'avona pus demandéa, sana toutefòia cesser de souhaiter de mantenir-avec lui dea rélafciona ami calce. *)
Di non diverso tenore fu il rapporto che il Marnali inviò a Luigi Filippo su di un colloquio, avuto il 30 marzo con il La Margherita. Il
*) A. S. T., LeUw* Ministri, Francia, mazzo 274, il Brignole al La Margherita, 29 marzo 1841.