Rassegna storica del Risorgimento

1843-1844 ; DIPLOMAZIA ; FRANCIA ; TUNISI
anno <1941>   pagina <770>
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770 Eugenio Passa/notai
del Re, le sue parole, intuite più che udite, rivelarono lo spirito della comunicazione reale.
Luigi Filippo dichiarò al ministro S. M. Sabauda, di aver rice­vuto il rapporto del Mareuil, che molto avevalo amareggiato. Né lui, né il 6uo gabinetto avevano mai contestato al Re di Sardegna il diritto di ottenere con le armi soddisfazione dal Bey. Ma ciò non doveva impe­dire che la Francia, dal proprio canto, non tutelasse i suoi interessi in Algeria, i quali sarebbero stati gravemente compromessi da un conflitto sardo-tunisino. Non intendeva essa di schierarsi al Banco di Ahmed; ma, volendo ad ogni costo osservato il mantenimento dello statu quo nella Reggenza, e comprendendo che la politica ottomana verso il Bey altro non era se non che il giuoco del gatto col topo, la monarchia di luglio era decisa ad impedire, con tutti i mezzi, l'intervento turco nelle acque della Goletta. E, poiché non era possibile' decedere da questo criterio politico, era anche prevedibile, che un attacco sardo, indipendente­mente da qualsiasi mossa militare della Sublime Porta, determinasse la Francia a far sì che non si verificasse in Tunisia o un qualche incidente od altro mutamento di cose:
Ainsi continuò Luigi Filippo le Cabinet francais, voulant avant tout maintenir les bons rapporta true licnt notre pays au votre, a cru devoir Vous faire des comunications et des observations amicales dans le seul but de prevenir tout e coUision, pouvant éventueUcment résulter de l'exercisc simultané de notre droit et de celai qui lai appartient, à lui méme, non moina incontestablement.
E dopo avere ricordato al Biignole, che risultavagli, essere il Bey di Tunisi, di giorno in giorno, più spaventato dalla presenza delle navi sarde nelle acque della Goletta, sì che, per tutelare se stesso ed il proprio domi­nio, aveva chiamato alla capitale del suo stato le tribù, nomadi dell'in­terno; dopo aver lamentato che il fanatismo mussulmano crescesse di giorno in giorno e minacciasse di esplodere, Luigi Filippo conchiuse che o il Piemonte ritirasse la sua divisione navale, per togliere, cosi, alla Porta ogni ragione di intervento, o il Governo francese sarebbe stato costretto a inviare davanti alla Goletta due vascelli per osservare le nostre navi e vegliare su gli interessi della Francia. *)
Era, salvata la forma, un ultimatum, che poneva il Governo sardo o nella condizione di cedere alle pretese francesi, o di affrontare gli eventi. Ed i tempi non erano facili per il Piemonte, che, in quel momento, era in non amichevoli rapporti con l'Austria, guardato con gelosia dalle Due
t) A. S. T., Lettere Ministri, Francia, mazzo 274, il Brignole al La Margherita, 2 aprile 1844.