Rassegna storica del Risorgimento
1843-1844 ; DIPLOMAZIA ; FRANCIA ; TUNISI
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1941
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772
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772 Eusenio Passamonti
Questa nota fu accolta con favore dalle grandi potenze. La Francia comprese che non avrebbe trovato appoggio in nessun gabinetto europeo: non nella Russia, ostile agli Orléans, non in Prussia che, per le note t ragioni, non era disposta favorevolmente verso di essa, non in Austria la quale non voleva inasprire maggiormente il Piemonte, e di Parigi fida-vasi fino ad un certo punto. A Londra, non ostante la politica pacifista di lord Aberdeen, che non era approvata da tutti gli stessi membri del ministero Peel, non. era neppure il caso di pensare. Essa teneva ormai le fila di tutta la questione sardotunisina; e, giunta quasi alla conclusione della vertenza, non era certo inclinata a dar torto agli Stati Sardi che e allora e prima di allora, eransi a lei associati in tutte le vicende tunisine e nelle altre, riguardanti l'equilibrio mediterraneo. Le minacce di Luigi Filippo e del Guizot erano destinate a rimaner pure parole: la fermezza del Governo di Carlo Alberto aveva fatto comprendere che il Piemonte, fermo nel suo chiaro diritto, avrebbe affrontato qualsiasi rischio piuttosto che cedere; anche l'immediata conseguenza di un conflitto, che tutti volevano scongiurare. ** I tempi erano maturi, ormai, per il pieno riconoscimento della giustizia della Casa Sabauda.
(Contìnuo). EUGENIO PASSAMOWTI
l) GUIZOT M Mémoires, op. cit., voi. VI, pp. 170.