Rassegna storica del Risorgimento
BASSI UGO
anno
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1941
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pagina
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775
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L'Episcopato bolognese e gli avvenimenti del 1848 e 1849 775
Nella supposizione scrive all'Orioli nello stesso giorno che Sua Santità la mostrasse alPEza Vostra, io crederei che la chiamata dei due PP. Barnabiti alla Dominante potesse essere il più potente, e pubblico rimedio, per riparare, almeno per ora lo scandalo propagato a quasi tutta Italia, e per prevenire le ulteriori fatali conseguenze del loro contegno.
Con tutta riservatezza conclude depongo nel di Lei animo questa idea, poiché con questa chiamata si porrebbe riparo allo scandalo senza compromettere li Vescovi, i quali trovansi nella più grande amarezza.
Ma questo non era il pensiero ne della Santa Sede, né del Governo centrale. Il Bassi, ormai lontano dai primi di maggio da Bologna, era in quei giorni a Treviso ferito al costato e a un braccio; e il Gavazzi non doveva più. tornare a Roma, ove godeva la simpatia di Ciceruaccbio e dei circoli. Si inflisse, invece, un altro grave compito all'arcivescovo: quello di cooperare al suo arresto. Tre lettere, del cardinale Orioli, del cardinale Soglia e di monsignor Lucciardi, nelle loro rispettive funzioni di Prefetto, Segretario di Stato e Presidente del Consiglio dei Ministri, e di Segretario della Congregazione dei Vescovi e Regolari, danno contemporaneamente, il 10 giugno 1848, all'arcivescovo la notizia dell'ordine di cattura del Gavazzi.
H cardinale Orioli scriveva in questo senso:
Appena ricevuto il venerati ssimo foglio di Vostra Eminenza in data 5 corrente Giugno non ho mancato di recarmi subito a' piedi di Sua Santità per rimettergli l'acclusami lettera della stessa Emzà Vostra. Il S. Padre amareggiato a sentire, che anche in Bologna i due noti disgraziati soggetti, servono di scandalo all'universale, si è degnato rispondermi essere sua intenzione e volontà di porci senza indugio l'opportuno riparo, e che a tale fatto chiamerà il Sig. Aw. Galletti, Ministro di Polizia, affinchè disponga le cose in modo da effettuare l'arresto con quella cautela, e con quella riservatezza, che lo stato delle cose attuali richiede.
Tanto doveva riservatamente comunicare all'Emzà Vra" tanto più che anche ha Roma purtroppo è viva ancora la memoria degli scandali dati dal primo dei due miserabili. {E cioè il Gavazzi),
II cardinale Soglia non fa cenno nella sua contemporanea lettera di ordine d'arresto del Bassi, ma soltanto del Gavazzi. Ecco il testo della comunicazione fatta al cardinale Oppizzoni:
Pervenne regolarmente alla Santità di Nostro Signore il foglio di Vostra Eminenza del 5 corrente. Affinchè Ella conosca la sollecitudine che la Santità Sua ebbe per rimediare al grave scandalo di cui Ella tiene proposito, mi ordina di comunicarle che informata del riprovevole contegno a cui si apprese il Gavazzi dopo la sua partenza da questa capitale, commise di sua stessa Mano a codesto Emo Legato ordini i più premurosi per impedire il progresso del male che ne derivava. Non contento di ciò commise prima al Ministero delle Armi quindi a quello di Polizia e dell'Interno l'arresto del Gavazzi, ingiunzione che oggi ha rinnovato al secondo il quale assicura di tutto impegno pel
corrispondervi.
Vedrà da ciò Vostra Eminenza che ad onta della difficoltà dei tèmpi nulla si è omesso per conseguire il debito fine.