Rassegna storica del Risorgimento

BASSI UGO
anno <1941>   pagina <776>
immagine non disponibile

776 Umberto Beseghì
Più precisa, impegnativa, e anche più turbatrice, è la lettera de Lucciardi:
Jerì sera nell'ordinaria udienza mentacene ebbi l'onore di riferire alla Santità'di Nostro Signore alcune reclamazioni, che si avevano sul conto del P. Gavazzi Barna­bita, il S. Padre, dopo aver ricordato che poco prima aveva parlato all'Emo Prefetto sullo stesso argomento doloroso, mi ordinò di scrivere all'Eminenza Vostra Revmà essere suo volere che il detto Padre sia al più presto arrestato, e con un legno di posta senza dilazione tradotto al forte di S. Leo: ond'è che quantunque altri già n'ebbe inca­rico, pure S. B. mi comandò di dire a V. E. che voglia sollecitamente far arrestare Io stesso Padre, e come ho detto tradurlo al forte di S. Leo, aggiungendo che sarà cura della stessa S. S. di fare che ne siano soddisfatte le spese.
II S. Padre mette molto interesse perchè al più presto sia soddisfatto questo suo volere, e pero vuole che vivamente ne preghi V. Emza nel suo Sacro Nome.
Nella lusinga che vorrà Vostra Eminenza onorarmi di un cenno di riscontro, mi pregio di rassegnarmi etc.
Quest'ultima lettera poneva in grande imbarazzo il cardinale Oppizzoni, in quanto lo rendeva esecutore di un arresto destinato a sollevare le più vivaci reazioni. L'ordine papale, pur non revocando gli altri, era stato indubbiamente dato per essere certi dell'esecuzione, e, forse, anche perchè trattandosi di sacerdote regolare, a Roma si preferiva che la cattura venisse eseguita dall'autorità ecclesiastica.
Senonchè, contemporaneamente, si fa vivo anche il Galletti. Con
lettera confidenziale, il ministro della polizia, chiedendo informazioni
sul Gavazzi, palesa la sua intenzione di non aver fretta, e di mandare
le cose pel lungo.
S. S. scrive si è degnato di comunicarmi riservatamente un di lei dispaccio intorno al Barnabita che 1 e ha data tanta pena, e andando io a dare segrete disposi­zioni per impedire ulteriori moli e amarezze, amo con tutta riservatezza mi tenga informato se, come io credo, abbia rivalicato il Po.
* *
Infatti tutti questi, ordini arrivano in ritardo. II4 giugno, il Gavazzi con un tronfiò manifesto aveva annunciata la partenza pel Veneto, per riprendere un posto, che non avrebbe mai dovuto abbandonare. Dopo avere esaltate le sue benemerenze e quanto aveva compiuto per la concordia degli animi, afferma di avere sempre sostenuto la causa di Pio IX, chiude, ringraziati i bolognesi di averlo conosciuto , con questo congedo:
Ma voi che mi sapete, voi (anche morto io eoi prodi Crociati) ricorderete ai vostri figliuoli, che io non predicai d'altro i popoli, che della indipendenza d'Italia e della pace delle patrie: con tal sentimenti noi cuore non mi spaventa l'idea della morte: fai troverà sempre fui lì ano.