Rassegna storica del Risorgimento

BASSI UGO
anno <1941>   pagina <779>
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L'Episcopato bolognese e gli avvenimenti del 1848 e 1849 779
X. H VINCENZO GIOBERTI E IL CLERO BOLOGNESE
L'arrivo, e la breve sosta di Vincenzo Gioberti a Bologna, in giro per l'Italia, propagandista d'una idea federativa profondamente lesionata dai fatti, provocò nuovi contrasti fra il clero bolognese..
Il Gioberti era stato accolto a Bologna come un oracolo, ossequiato dalle autorità, osannato da poeti, onorato in adunanze, accademie e ricevimenti, proclamato luminare della filosofia e scopritore della for­inola salvatrice dell'Italia. Salutato da un manifesto (19 giugno 1848) del Senatore di Bologna, Gaetano Zucchini, da luminarie e sbandiera-menti, rispose alle molte cortesie con frequenti discorsi, parte improv­visati e parte facenti parte della sua preparazione propagandistica, con opportuni adattamenti di carattere locale.*)
Fra i molti episodi, finora non narrati, di quelle giornate, ci inte­ressano quelli promossi dal clero, e l'intervento del cardinale Oppizzoni alla riunione dell'Accademia delle Scienze alla Pontificia Università.
Il 20 giugno, secondo la cronaca della Gazzetta di Bologna, una deputazione del Clero bolognese composta da distinti ecclesiastici andò a complimentare il grande scrittore e filosofo . Uno dei deputati lesse un indirizzo di alto elogio all'uomo, che con le sue opere politiche e filosofi­che, la patria comune e le scienze civili risorgono a vita novella , il pro­pagatore di una idea della quale Pio IX fu e sarà l'esecutore. L'oratore dava il benvenuto al Gioberti, pregandolo di gradire questi sentimenti, che non possono a meno di essere quelli di tutto il Clero illuminato bolo­gnese, del quale appunto si gloriavano di essere gli interpreti fedeli . L'oratore poneva, poi, con grande ingenuità, una grave domanda al Gioberti:
Prima per altro di dipartirci da voi permettete, o Signore, che nel nostro parti­colare noi vi chiediamo d'un favore, ed è: che voi ci promettiate d'applicare il vasto e divino vostro ingegno alla soluzione del problema il più vitale del giorno, dopo la cacciata dello straniero dal nostro suolo, e cioè Vindicare il modo migliore di costituire VItalia in una Nazione indipendente conservandone i nostri Stati ed i Principi benemeriti.
Ed aggiungeva:
Nei vostri Prolegomeni del Primato morale e civile degli Italiani avete enun­ciato, non ammettere gravi difficoltà la pratica soluzione del problema; ed è cosi, ma per voi a cui Dio fé* dono d'una immensa penetrazione e d'una mente vastissima
i) Gir. G. NATALI; Vincenzo Gioberti a Bologna, in rivista Archiginnasio, numeri 3-4 e 5-6 del 1928.