Rassegna storica del Risorgimento
BASSI UGO
anno
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1941
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782
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782 Umberto Beseghi
eccezione (mancanza di mandato espresso), il Santamaria dichiara, che essendo esso
promotore della deputazione del Clero e volente il nome di deputazione, fui solle* cito ad avere il consenso degli ecclesiastici miei amici e conoscenti, interpellai inoltre da prima separatamente molti membri, e poi in corpo il Capitolo di S. Petronio, e precisamente al momento stesso, che la deputazione del clero moveva dalla Residenza Capitolare di S. Petronio, luogo di convegno, per alla volta del Palazzo Apostolico, ove ospitava Gioberti, e n'ebbi per acclamazione il consenso.
Difende la posizione e l'autorità ecclesiastica dei componenti la deputazione, e pur non facendone i nomi, li designa chiaramente, col precisare le cariche e i titoli onorifici e nobiliari di ciascuno di essi.
Per quanto si riferisce all'intervento del cardinale alla riunione all'Accademia delle Scienze, il Santamaria osserva:
In onore però del nostro Arcivescovo ed in ossequio al vero mi è mestiere di smentire formalmente il fatto calunnioso, essendomi io accertato da testimoni di veduta, che l'accoglienza fatta dall'Arcivescovo al grande Gioberti fu la più urbana ed affettuosa; e tale che l'Arcivescovo si volle fare quasi una prerogativa della compagnia dell'uomo portentoso. D'altronde è inverosimile che l'Emin. Arcivescovo volesse col suo contegno mantenersi avverso al protagonista di tante feste. Comunque ed alla fine dei conti, questa partita riguarda l'Arcivescovo con cui l'amico della verità, ch'io sospetto un zelante prete bolognese, potrà venire tu per tu a spiegazione.
Con questa risposta del canonico Santamaria si chiude la polemica causata dall'omaggio di sacerdoti bolognesi a Gioberti. Né quello era momento di repliche. Bologna era sotto il terrore degli omicidi compiuti impunemente dalla canaglia, non più santa, ma agitata da odi e da propositi di bassa vendetta.
In quanto al Santamaria continuò apertamente a professare il liberalismo. Fu vice presidente del Circolo Nazionale, diretto dal Filopanti, e in tale sua qualità firmo un indirizzo del Circolo al cardinale Oppiz-zoni (27 dicembre 1848), pubblicato sulla Dieta Italiana del 12 gennaio 1849, nel quale gli si addita l'esempio del fratello, arciprete del Duomo di Milano, il quale non volle rendere omaggio all'imperatore Francesco Giuseppe rifiutandosi anche di partecipare al banchetto organizzato dal Radestzky. l) In seguito il Santamaria aderì alla Costituente e alla Repubblica romana, firmando un manifesto di esaltazione, diffuso dai Circoli bolognesi il 20 aprile 1849.
*) L'Oppizzoui volle sincerarsi della verità dell'episodio, ed assunse informa zioni. Gli rispose il 20 gennaio 1849 un Francesco Brambilla di Milano, assicurando che il fatto era insussistente.