Rassegna storica del Risorgimento
BASSI UGO
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1941
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783
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L'Episcopato bolognese e gli avvenimenti del 1848 e 1849 783
A restaurazione avvenuta, e dopo l'amnistia del 18 settembre 1849, il Santamaria fece replicati atti di sottomissione. H primo è del 5 ottobre 1849, il quale provocò l'internamento del canonico nell'ospizio dei MM. 00. Riformati al Cestello (12 ottobre 1849). Dopo l'ultimo atto di sottomissione del 2 novembre 1849, il cardinale, con decreto del 5 successivo, lo reintegrò nell'esercizio del ministero, e il 7 fu rimesso in libertà. In conclusione, con meno di un mese di relegazione in un ospizio di frati, il Santamaria si purgò delle sue pecche liberali, non esclusa quella di essere incorso nella censura papale del 1 gennaio 1849. *)
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I V8 AGOSTO, E UN BREVE DI PIO IX H
Gli avvenimenti, che precedettero, accompagnarono e seguirono la gloriosa giornata bolognese dell'8 agosto 1848, sono noti, e non è il e aso di riassumerli per illustrare quale fu in quella circostanza l'atteggi amento del clero, e in particolare del cardinale Oppizzoni. L'iniziativa del Welden di occupare Bologna, offendeva troppo profondamente il sentimento cittadino, ed era così aperta violazione dell'integrità dello Stato pontificio, da provocare se non la unanime reazione, lo sdegno della stragrande maggioranza del clero. Qualcuno, profondamente ostile a ogni sentimento liberale, avrebbe, però, preferito l'occupazione austriaca, sicuro dello sbandamento e del castigo degli avversari. È tipico, come esempio, il caso del parroco di Santa Maria in Duno, don Luigi Giovannini, il quale pubblicamente, aveva auspicato l'arrivo degli austriaci, esaltando i loro metodi e la loro disciplina. E gli austrìaci giunsero, dilagando per le campagne bolognesi dopo la sconfitta della. Montagnola, anche alla sua parrocchia. Invasero la canonica, rubando viveri, vino e oggetti per circa 110 scudi, e tentando dì violentare la sorella del don Giovannini. Le opinioni del parroco (fatto segno anche a una ironica stampa anonima) cambiarono radicalmente, qualificando, in una sdegnata lettera del 13 agosto 1848 all'arcivescovo, assassini coloro che aveva invocati come liberatori. Il cardinale Oppizzoni annotò sarcasticamente: Pare che il parroco sia stato imprudente parlando dell'arrivo dei tedeschi .2) Moltissimi altri parroci della diocesi, lungo la via percorsa dagli austriaci, specialmente durante la ritirata, ebbero noie, danni e volgari oltraggi da parte della soldatesca, e
*) Archivio arcivescovile di Bologna, cartone S-28, fase. 8. 2) L. C cartone S-468, fase, 40.