Rassegna storica del Risorgimento
BASSI UGO
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1941
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785
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L'Episcopato bolognese e gli avvenimenti del 1848 e 1849 785
Venerabili fratelliconclude la circolare,tocca a noi far sentire alle anime a voi commesse di quanto siara tenuti a si buona Madre. Le vostre parole siano parole di fuoco che accendono nei fedeli non solo una vivissima riconoscenza, ma anche un efficace proposito di emendare i costumi, ed un fortissimo desiderio d'imitare le sue belle virtù.
Così in cerimonie d'esaltazione della Vergine si celebrava anche una luminosa vittoria contro Io straniero, e i liberali ne approfittavano largamente per accentuarne il carattere patriottico.
Per dare perpetua onoranza alle salme dei caduti dell'8 agosto, il sacerdote dott. Tommaso Scalfarotto, ben noto negli annali di quell'anno, allora a Bologna come cappellano dei Cacciatori dell'Alto Reno, lanciava la proposta (16 agósto 1848) di un monumento, che ne riunisse le spoglie, sepolte, confuse con altre, nella Certosa. Stabiliva anche il piano di sottoscrizione per raccogliere i mezzi necessari, concludendo con fervide parole d'incitamento. 2) La proposta non ebbe seguito. In altro modo Bologna onorerà, e degnamente, i caduti dell'eroica giornata; ma le loro ossa andarono disperse.
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Vi fu un breve di Pio IX di ringraziamento e di elogio ai bolognesi per avere difesa la città, e salvato lo Stato della invasione austriaca ? La domanda se la pose il Gabussi, il quale attraverso indagini e confidenze, rispose affermativamente, e aggiunse, che, secondo il Farmi, era edificantissimo, generosissimo, degno insomma (sono sue parole) dell'autore della famosa amnistia, che fu monsignor Corboli Bussi.
Il breve, posto dal cardinale Soglia alla discrezione del cardinale Oppizzoni, non sarebbe stato pubblicato a causa della particolare situazione della città in quei giorni. Rimandiamo i lettori alle considerazioni che il Gabussi s) fa in proposito. E inutile riportarle in quanto gli atti d'archivio hanno con precisione rivelate le vicende di quel breve.
Il Dallolio si pose anch'esso alla ricerca del documento pontificio, oggetto di lunga disputa persino sulla sua reale esistenza, e concluse che Pio IX avrebbe scritto al cardinale Oppizzoni due lettere
alta e degna la prima, umile e sciatta la seconda: a quella rinunciò, non forse perche temesse ehe tristi influenze l'avessero fatta lacerare a Bologna, ma per non irritare l'Austria riaprendo una vertenza che, con la missione Marini e le dichiarazioni di Vienna sconfessanti il Welden, considerava ormai chiusa.4)
1) Archivio arcivescovile di Bologna: Cancelleria ecclesiastica, n. 897.
2) Indirizzo ai Bolognesi, Tipograna Bortolo tu', al Sole dai Celestini. Foglio volante a firma dello Scalfarotto. E nella raccolta delle notificazioni e stampati vari del detto Archivio.
3) :G. GABUSSI, Memorie per servire alta storia delle rivoluzioni degli Stati romani* Hi 167, 168 e 169.
4) A DALLOLIO, La difesa di Venezia, nota a p. 176.