Rassegna storica del Risorgimento
BASSI UGO
anno
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1941
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pagina
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787
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L'Episcopato bolognese e gli avvenimenti del 1848 e 1849 787
Ciò premesso, ecco il testo del breve* Sig. Cardinale
Fra le penose sollecitudini che ogni giorno Ci si moltiplicano, quella che presentemente Ci viene sopra le altre affannosa si è il pensare la condizione di codesta Nostra Città e i pericoli che la minacciano. Noi abbiamo veduto con quanto ardore i Cittadini con/corsero alla difesa del territorio ingiustamente occupato e senza motivo dalle Armi straniere. E Noi medesimi, nessuno lo ignora, abbiamo a siffatte violenze corrisposto con ferma e risoluta opposizione ogni volta che si rinnovarono, non solamente condannandole, ma facendone a Vienna stessa pervenire i Nostri reclami, donde ci torna l assicurazione che nessun ordine fosse mai stato dato al General Welden di occupare le terre della Chiesa, e quindi la certa speranza di vederle quanto prima sgombrate. Ma come fu sempre Nostro fermo proposito di tutelare Vindipendenza di questi Nostri Stati, così non possiamo dimenticare che a preservarla e difenderla dagli assalti ond*è minacciata di fuori, massimamente importa che non ostino le agitazioni di dentro. È necessario che i Cittadini non sospettino dei Cittadini; è necessario che abbia n forza le Leggi; e che siccome al Governo si appartiene l'ordinamento delle cose pubbliche, così nel Governo si riponga quella fiducia che taluni vorrebbero cancellata dalia mente dei popoli. Sì: quella fiducia non è sólamente un premio di gratitudine, con cui la giustizia vorrebbe che i benefizj fossero rimunerati; ma è altresì una condizione necessaria perchè non ricadano invano le cure del Governo, perchè ai mali di una specie non ne succedano uguali o peggiori di un*altra. Ad estinguere pertanto le faville di civile discordia, a ricomporre in tranquillità gli animi del popolo, a rivolgere Vintenzione di tutti là dove il Governo la richiede, è duopo che s'adoperi lo zelo e la parola dei Pastori delle Anime, la quale Noi certamente confidiamo che sia efficace', perchè un popolo Cattolico, un popolo che nei pericoli ha dimostrata la sua fede con segni manifesti di religiosa pietà non vorrà mai anteporre agli ammaestramenti de1 suoi Pastori le scomposte grida o le malevoli insinuazioni d'ignoti predicanti, né vorrà tollerare che le armi impugnate per la difésa della Patria contro la Patria medesima si convertano. Perciò Noi desideriamo ch'Ella, Sigr. Cardinale, con quella voce che il suo Clero ha sempre venerata, lo ecciti ad adempiere degnamente anche in questa parte l'Apostolico Ministero. Che se non pud essere senza pericoli, il Salvatore però che mandava i suoi Sacerdoti come Agnelli in mezzo ai Lupi, prometteva che loro non nuocerebbero le umane malizie. La protezione del Signore, e l'efficacia insieme colle sue virtù, sempre sarà sopra quelli che non per alcuna passione, ma per vera e santa carità del gregge alle lor cure affidato, gli predichino la verità e la Legge di Dio. E noi intanto, come auspicio di questo celeste ajìito, a Lei e ai suoi Cooperatori, nonché a tutta la Città e la Diocesi di tutto cuore compartiamo l'Apostolica Benedizione. Datum Romae apud Sanctam Mariam Majorem
die 30 Augusti 1848
PWS P. P. IX.
H breve (composto di tre parti principali: un blando elogio ai bolognesi per la difesa della città, e quindi dello Stato; un richiamo, che è anche un rimprovero, all'ordine, alla disciplina e all'obbedienza alle leggi, pei disordini susseguiti alla gloriosa giornata; ed infine un appello al cardinale e al clero per direttamente cooperare, anche con sacrifìcio, al ristabilimento della normalità) incontrò l'immediata resistenza nel