Rassegna storica del Risorgimento

BASSI UGO
anno <1941>   pagina <791>
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L'Episcopato bolognese e gli avvenimenti del 1848 e 1849 791
e non lasciando sfuggire occasione per far sentire il suo pensiero. Da Genova, il 15 agosto 1848, Vesule Padre Gavazzi al suo diletto popolo Bolognese, manda un plauso per la vittoria ottenuta pochi giorni prima sugli austriaci, attribuendo a sé qualche vanto, e rattristandosi perchè l'esilio gli aveva impedito di partecipare alla lotta.J) Contemporanea­mente, il 14 agosto, veniva affisso un manifesto anonimo, nel quale, deplorandosi che una congiura di Nobili, di Preti in Bologna e di Gesuiti in Roma, avesse fatto cacciare in esilio come vile malfattore, il Gavazzi predicatore della crociata ed Indipendenza Italiana, ban­ditore di eterne verità, e propugnatore instancabile dell'ipocrisia, dell'egoismo, e della menzogna se ne invocava il richiamo. Il manifesto contiene anche un preciso invito : quello di adunare il popolo in piazza Maggiore dopo mezzogiorno del 15 agosto, per chiedere al comitato di Governo il richiamo di questo Oratore mediante pubblico e solenne decreto.
Là [cioè in piazza] prosegue il manifesto con moderazione, con dignità, senz'armi, esporrete al Comitato la giusta domanda mediante una deputazione, che sceglierete nel vostro seno: poscia aspettate le deliberazioni del Magistrato, ed uni­formatevi a quelle, Qualunque esse siano, giacché è pregio di un popolo civile, quale voi siete, di mantenere l'ordine, il rispetto alle leggi, e di obbedire ai decreti della autorità costituita.*)
Una copia del manifesto, staccata dal muro, è dal decano di San Sigismondo, don Gaetano Mareggiarli, trasmessa all'arcivescovo, con un biglietto nel quale si deplora e si teme il ritorno del Gavazzi a Bologna.
I Parroci scrive starebbero bene se tornasse, e povera Bologna, non mi meraviglierei di una Guerra Civile. La E. V. si regoli nella sua prudenza. Povera Fede, povero Clero, povero popolo.
È da escludersi, come si è affermato, che il cardinale Oppizzoni abbia, anche indirettamente, cooperato al ritorno del Gavazzi in veste di pacificatore. L'allarme che gli veniva dal clero, non poteva certo disporre il suo animo ad affiancare la richiesta tumultuosa della piazza.
La riunione, indetta dal manifesto, avvenne, e una deputazione fu inviata al Comitato di salute pubblica. I desideri popolari, precisati da Cesare Brunetti Rodati, furono accolti ira grandi acclamazioni. Il giorno dopo (16 agosto) il Comitato spediva un messaggio al Gavazzi
1) L'esule Padre Gavazzi al suo diletto popolo Bolognese. Genova, 15 agosto 1848, Bologna, Tipografia Belle Arti. Foglio volante.
2) Generosi popolami Tipografia di Giuseppe Tiocchi nelle Spaderie. Foglio volante.