Rassegna storica del Risorgimento
BASSI UGO
anno
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1941
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797
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V Episcopato bolognese e gli avvenimenti del 184 e 1849 797
in Piano, a Cento e a San Giovanni in Persicelo, e parteciperà a parecchie riunioni del Circolo popolare. Ma la linea di condotta dell'arcivescovo è, per entrambi, di osservazione. Accumula le segnalazioni che gli giungono da parroci e arcipreti: soltanto esige che l'abito militaresco sia tolto quando si presentano nelle chiese per celebrare messa.
Per quanto si riferisce a Pio IX, rifugiato a Gaeta, il cardinale Oppizzoni dirama l'il dicembre 1848 una circolare ai parroci e ai rettori delle chiese secolari, e regolari della città e diocesi.
L'Augusto capo della Chiesa, il Sommo Pontefice Pio IX scrive nel suo temporaneo allontanamento da Roma ha ordinato, che s'innalzino a Dio quotidiane e fervide preghiere per la sua Persona, per la pace del Mondo, e specialmente dello Stato nostro.
Come pertanto potremo noi non rispondere alla voce del Supremo Padre e Pastore, che prega esso pure nell'amarezza del suo cordoglio! Crediamo perciò essere nostro dovere di rivolgerci allo zelo dei RR. Parrochi di questa Città e Diocesi, invitandoli colle più calde parole ad esortare i fedeli alla loro cura commessi, affinchè vogliano unire Io spirito loro allo spirito del sommo Gerarca, e cosi muovere Iddio a volgere "uno sguardo di misericordia sul popolo suo. Sì, diran loro, che è il Successore di Pietro che gli invita a ciò, quel Padre che si è ognora dimostrato sì tenero de* suoi figli, e che piange e prega non tanto per se,, quanto per essi.
Oltre le comuni preghiere di fedeli, ordiniamo, che i sacerdoti recitino nella S. Messa le due orazioni prò Papa e prò Pace, che premetteranno la prima alla Benedizione del Venerabile. La presente rimarrà affissa nelle Segrestie.a)
Veniva anche stampata, in volantini leggeri di carta gialla (tipografia della Colomba), e diffusa clandestinamente, la seconda protesta di Pio IX, datata da Gaeta il 17 dicembre 1848.
Cosi finiva l'anno. Il 1849 già si presentava burrascoso: i segni erano molto evidenti. Vedremo quale contegno tennero il cardinale Oppizzoni e il suo clero nei due periodi, che nettamente dividono la vita bolognese del 1849, e cioè prima e dopo il 16 maggio 1849, giorno dell'occupazione della città da parte delle truppe austriache.
i) Archivio arcivescovile di Bologna: Cancelleria ecclesiastica, 1848, n. 1314. Anche i documenti citati e riprodotti in questo e in precedenti capitoli, provengono dallo stesso archivio, citata posizione La circolare dell'11 dicembre non piacque pel suo tono dimesso, a parte del clero. Una copia, con sfregi d'inchiostro, fu respinta all'arcivescovo, e con questa annotazione: II Clero non si meraviglia di questa meschina, perchè ha un seg0 insciente, ed un cancelliere inabile a stendere scritti V. E. Nelle gravi sciagure presenti si deve ordinare stabilite, e pubbliche preghiere .