Rassegna storica del Risorgimento
BASSI UGO
anno
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1941
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pagina
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801
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L'Episcopato bolognese e gli avvenimenti del 1848 e 1849 801
Non dubitando che V-S. Ilfina e Rmà veduta l'importanza dell'Atto stesso, si darà tutta la premura per corrispondere ai voleri di Sua Santità, con sensi ecc.
Pel De Latour l'accompagnatoria è brevissima. Si limita all'invio di copie perchè si dia la maggiore possibile pubblicità .
Missive e copie del Monitorio giunsero a Bologna, 1*11 gennaio, a una diecina di giorni dalla convocazione dei comizi elettorali.
H colonnello De Latour pensò subito di sbarazzarsene inviandole all'arcivescovo. Con lettera 11 gennaio 1849 n. 29 R. P., dopo avere riprodotta l'accompagnatoria del cardinale AntoneHi, scrive:
Io non credo di poter meglio adempiere al mio ufficio di quello che affidando tali stampe all'È. V. R. a cui direttamente, e totalmente appartengono per la materia di che si tratta. E pregando l'È. V. R. a volermi accusare ricevuta di questo Dispaccio, m'inchino al bacio della sacra Porpora.
Ma il giorno stesso il cardinale Oppizzoni le respinge a sua volta con questa lettera:
Le stampe che V. S. Illmà si è piaciuta d'inviarmi sono pienamente identiche a quelle che direttamente ho ricevuto dall'Emo Pro Secretano di Stato. Dal qual fatto è chiaro essere espressa volontà del S. P., che ciascuna autorità ecclesiastica, civile e militare debba nei limiti della propria giurisdizione concorrere a render noto l'atto cui accennano le dette stampe. Ciò posto credo opportuno di ritornarle tantosto le suaccennate stampe, perchè V. S. Sima possa nella sua prudenza recarne il contenuto a notizia di chi crederà opportuno, mentre dal canto mio procaccerò di fare in proposito tuttociò che riputerò necessario, perchè i diocesani ne possano conoscere il tenore.
Di concreto il cardinale Oppizzoni, affinchè i diocesani potessero avere conoscenza dell'atto pontificio, fece ben poco, e quel poco lo si intuisce, in quanto nessuna documentazione, né annotazione esiste di diffusione alle parrocchie rurali o ai vicariati foranei. Vi furono comunicazioni verbali ai parroci cittadini, come si rileva da alcune memorie in archivi parrocchiali, e forse ne fu affissa una copia alla porta degli uffici arcivescovili. Comunque il Bottrigari, nella sua cronaca, annota che la scomunica fu pubblicata 1* 11 gennaio, che è il giorno stesso del ricevimento. Non si tratta però, di notificazione ufficiale, bensì della inserzione avvenuta, su comunicazione avuta da Firenze, nei giornali cittadini La Gazzetta e VUnità. Ma le copie di quei fogli erano state confiscate dal popolo e distrutte davanti al teatro comunale. In quanto al cardinale Oppizzoni egli era così incerto sul modo di rendere noto il Monitorio da chiedere informazioni a Ferrara e a Imola, servendosi di intermediari, quali il dott. Filippo Guarmani e l'abate Antonio .Zoppoli, non fidandosi di scrìvere direttamente.