Rassegna storica del Risorgimento
BASSI UGO
anno
<
1941
>
pagina
<
809
>
L'Episcopato bolognese e gli avvenimenti del 1848 e 1849 809
me onde dedicarlo agli uffizi cui mi reclamava il dovere del mio cuore. Ella però mi avrà scusato nella di lei bontà se al cominciare del corr. anno non mi sono a lei rivolto almeno con una riga per esprimerle que* voti che io sentiva nell'animo, e se lo fo soltanto ora. E nel farlo, e nell'augurarle ogni maniera di prosperità mi permetta Emza che io mi congratuli seco lei per il gran bene che ha prodotto il di lei contegno intorno al Monitorio dato da Pio IX. V. E. ha giovato alla religione e al potere temporale, e sono lietissimo che questo giovamento noi lo dobbiamo all'Arcivescovo*di Bologna.
Voglia tenermi nella sua grazia e nella sua memoria, e baciandole la sacra porpora mi compiaccio di rassegnarmi con tutta la profonda riverenza ed osservanza.
Di V. E. Rma
Roma 23 Gen. 49 Devotmo Servii.
G. Galletti.
Nella stessa data, e da Roma, giunge al cardinale Oppizzoni un'altra lettera di congratulazione. È anonima, ma è interessante per ciò che dice:
Eminenza
U vostro operato Emo Principe in fatto della Censura fattoci palese con foglio a stampa del 21 corr. ci ha riempito di grande consolazione. Il vostro Clero ci ha edificato. Dobbiamo però piangere che qui proprio siasi operato diversamente. Il nostro Clero si è fatto sedurre dai beneficj, dai Canonicati, dalle prebende, la Simonia ha compiuto il suo delitto. La maggior parte dei Preti ha spiegato carattere e si è dimostrato al Pubblico qual veramente egli è somaro, birbo ed ignorante.
Salvate Emo Principe dagli artigli degli empj il bnon Cardie Castra cane (era prò* siderite della Commissione governativa stabilita da Pio IX il 27 novembre 1848), assistetelo con i vostri consigli, ajutatelo con la vostra preghiera ve ne preghiamo per amore della Santa nostra Religione, e pel Sangue di G. C. il quale è venuto non per distruggere ma per edificare.
Roma li 23 Gennajo 1849.
Un'altra lettera di plauso gli giunge da Veroli in data 27 gennaio; ma un anonimo romano gli manda (25 gennaio) una vivace protesta
a di frasi apocalittiche e di insolenze. Da Bologna gli vengono spediti due esemplari del volantino contenente il così detto atto, con frasi ammiratrici. In uno sta scritto: Vide an Tunica filii tui sit an non Nell'altro: si desidera la verità per mezzo di pubblici fogli. E furono entrambi esauditi con la smentita.
luoghi dello Stato Pontificio. Il Roncalli l'annota nella sua cronaca sotto la data del 22 gennaio 1849. Lo Spada, diligente raccoglitore di notizie, e di parte clericale (Storia détta rivoluzione di Roma, III, 128,129), scrive che l'atto del cardinale Oppizzoni fu diffuso a Roma, e i gridatori vcndcvanlo pubblicamente per le vie. Aggiunge che la smentita dell'Oppizzoni comparve anche sul Costituzionale del 26 gennaio. In questa e in quella pubblicata nella stessa data sulla Gazzetta di Bologna, si stabilisce esattamente la cronologia della diffusione, affermando che il preteso atto fu pubblicato a Roma il 21 gennaio, reimpresso poscia anche in Bologna. La smentita ha la data del 26, del giorno (tesso in cui J'Oppizzoni, a Bologna, no ebbe notizia.
gonfi