Rassegna storica del Risorgimento

BASSI UGO
anno <1941>   pagina <810>
immagine non disponibile

81 fi Umberto Beseghi
Da Prosinone (si noti come i plausi è le censure provengono pre­valentemente da Roma e dintorni) è il vicario capitolare (26 gennaio), che esprime la più alta meraviglia per la pubblicazione dell'affo, del quale invia copia.
Io non dubito scrive della falsità dell'asserto, perciò sono nella ferma fiducia che la cognizione di tale attestato sia per ridondare a vantaggio della Sua amabile Persona pel bene della Religione, e del vero Progresso.
Il cardinale Oppizzoni risponde il 9 febbraio, e da questa lettera sì apprendono altri particolari della beffa giuocatagli:
Oggi solo mi è giù nta la gcntmà sua del 26 p. p. mese coll'annessa stampa. Purtroppo anche qui in Bologna si è avuto il corragio (sic) di pubblicarla, anzi in alcuni giornali si è detto anche di più e cioè che io ho mandata la Scheda, e i miei serventi a votare. J)
Tutto è falso, io mi diedi premura, che Tatto di cui sopra fosse pienamente smentito, come vedrà dall'annessa stampa.
Vescovi e cardinali segnalano all'Oppizzoni la diffusione che all'affo viene data dalla stampa liberale. H cardinale Baluffi indica le pubblicazioni del Risorgimento di Torino e della Gazzetta di Genova, e l'Oppizzoni ricorre all'armonia per smentire i due giornali liberali.2'1 Ed è in questo momento che viene inserito il citato articolo sul Cattolico di Lugano.
Questa difesa officiosa si riferisce alla mancata pubblicazione della scomunica, al volantino elettorale relativo all'atteggiamento del clero bolognese e dell'Oppizzoni in particolare, sull'efficacia della scomunica, e à un indirizzo del Circolo nazionale di Bologna all'Oppizzoni stesso pubblicato sul giornale La Dieta di Bologna n. 12 del 1849.
Per quanto si riferisce alle giustificazioni relative alla mancata pubblicazione del Monitorio, le- abbiamo esaminate. La smentita sul­l'atteggiamento dell'arcivescovo e del suo clero, e sulla riunione di un concilio di teologi, è una amplificazione di quella già fatta inserire sulla Gazzetta di Bologna.
*)La notizia della partecipazione dei cardinale alla votazione era stata pub­blicata da II Popolano di Firenze (n. 225 del 3 febbraio 1849):
Una deputazione del Clero di Bologna scriveva il giornale l'indomani della proclamazione della Costituente, si recò presso quel card. Oppizzoni per fargli rimostranza perchè avesse illuminato il palazzo arcivescovile la sera scorsa, solenniz­zando quell'avvenimento condannato dal Papa. L'Arcivescovo rispose dì averlo fatto perché credeva poterlo fare,
E aggiunge peso u tali parole, e. per essere conseguente ai suoi santi principi!, dopo aver risoluto che por la scomunica non può cadere affatto per cose meramente politiche, il giorno della votazione mandò i suoi servitori e camerieri in gran gala a depositare la scheda di lui Arcivescovo nell'urna elettorale.
?) Archivio arcivescovile di Bologna: Atti riservati, cartone S-330, fase. 1, 1849.