Rassegna storica del Risorgimento

BASSI UGO
anno <1941>   pagina <811>
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VEpiscopato bolognese e gli avvenimenti del 1848 e 1849 811
Ecco la calunnia scrìve l'articolista fabbricata dai rigeneratori della nuova Italia, tanto gelosi e solleciti della purezza della nostra Fede. Ma dove, io domando, e in qnal giorno fa tenuto un tal Concilio? Quali furono i teologhi che vi conven­nero ?... E codesti teologhi i più venerati nel paese per sapienza e virtù avran deciso non doversi pubblicare la scomunica, perchè alla Chiesa non torna alcun danno alla Costituente? Affé che mal conosce i nostri'teologi chi reputa aver eglino sbalestrata una siffatta sentenza. Se non che a guai fine avete voi mai, o signori, inventata questa storiella? Forse per indurre il Clero a parteggiare con voi ? Ma il Clero sa come sentano i suoi teologi, e s'accorge dal puzzo che esala da tanti vostri scritti, qua! fede voi vi abbiate. Forse per trarre in inganno le anime semplici coll'autorità di un Vescovo si venerando ? Ma è troppo palese a tutti la fermezza di sua religione, da neppur dubitarne. Forse per solleticare con questa lode l'animo di lui, e renderlo favorevole ai vostri divi-samenti ? Egli seppe dire non licet a chi teneva per così dire in pugno i destini d'Europa, incontrando per ciò e carcere ed csiglio; immaginate poi se ei sarà così debole da cedere alle vostre inique pretese. Vel dirò io che otteneste con questo vostro scritto: voi tra­figgeste il cuore di un pastore, di un padre, che, pieno d'anni, ama svisceratamente la sua greggia; di un padre che forse a non pochi di voi terse in altra epoca il pianto, e stese la mano soccorritrice (allusione si riferisce a quanto VOppizzoni fece a prò dei liberali bolognesi dopo la rivoluzione del 1831), di un padre che se non pubblicò la scomu­nica nelle forme ordinarie forse per troppo amore alle sue fide pecorelle, temendo che voi non suscitaste quindi tumulti e guai a danno di esse. Eccovi che avete ottenuto colla vostra impudenza: adescarlo al vostro partito, non mai; ed egli ve ne diede già una solenne smentita (cioè la rettifica pubblicata sulla Gazzetta di Bologna).
L'articolista, quindi si occupa dell'indirizzo del Circolo nazionale di Bologna. IH esso abbiamo già fatto parola parlando dell'azione svolta a Bologna dal canonico Francesco Santamaria, in quanto quell'indirizzo era stato firmato anche da lui. In tale indirizzo il Circolo si congratulava col cardinale Oppizzoni, per l'atteggiamento assunto dal fratello mon­signor Gaetano, arciprete del Duomo di Milano, in confronto agli austriaci. Si sarebbe, cioè, rifiutato di intervenire a un pranzo organiz­zato dal Radetzky. Per questo contegno, monsignor Gaetano Oppizzoni, secondo il parere dei firmatari dell'indirizzo, si sarebbe acquistato un nuovo titolo alla riconoscenza di tutta Italia, ed assicurato alla famiglia un posto e una pagina onorata nella storia della nostra politica rigenerazione. La notizia, per informazioni assunte direttamente dal cardinale, era falsa; ma pubblicata cosi, e con tanta solennità, era tendenziosissima.
Orbene scrive l'articolista , questo invito e questo rifiuto è una pretta invenzione, non so di chi, della quale potrei recare le più irrefragabili prove, onde quell'ottimo Monsignore sarà contento che gli sia mancato quel subisso di gloria preconizzatagli dal Circolo nazionale.
E con questo stoltizie volete voi, o signori, che il Clero vi presti fede e vi tenga dietro? Orsù, sappiate una volta come la pensi il nostro Clero unito al suo Pastore. Esso non vuole affatto immischiarsi nella politica, ma badar solo ad adempiere il suo