Rassegna storica del Risorgimento

BASSI UGO
anno <1941>   pagina <818>
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818 Umberto Beseghi
affatto uè limitate, né turbate dal nuovo ordinamento politico, questo suo stato d'animo ha grida d'angoscia.
Santissimo Spirito. Spirito di Carità e di fortezza scrive nella notificazione
22 gennaio 1849, annunciando la concessione dell'uso dei grassi durante la quaresima,
accendete di sacro fuoco il Pastore e la Greggia. Non possiamo dissimularlo, o figli ama* rissimi: sentiamo crescere per divina bontà, eraddoppiarsi in Noi stessi ogni giorno la sol lecitudine ad amarvi. Altro non vi domandiamo se non che amiate Dio, e vi amiate scam­bievolmente con evangelica carità. Ab, voi, che da tanti anni formate il gaudio e la speranza nostra, voi consolate la cadente nostra età, e non permettete che passiamo all'altra vita coll'acerbo rammarico di aver lasciato dei figli disubbidienti alla Chiesa.
In altra notificazione (15 febbraio 1849) pubblicata in occasione dell'indulto quaresimale, il cardinale Oppizzoni si appella alla solidarietà nella fede per combattere l'inimicizia dei cuori e gli attentati contro il cattolicismo. Ed è appunto per difendere la religione attaccata dal giornale II Povero (numeri 7 e 8 del 1849), che il 25 marzo dirama una notificazione fuori dalle ordinarie consuetudini. In essa polemizza col giornale, dichiarando, che nella cadente sua età avrebbe voluto rispar­miarsi l'alta afflizione di indirizzare ai fedeli parole di dolore; ma sentendo vivo il dovere di difendere la religione e la missione spirituale dei sacerdoti, non esita a compierlo, poiché vicini a comparire innanzi al tribunale divino, intende evitare, nel conto che Dio ci domanderà dell'adempimento de' nostri doveri, il rimprovero di non avere per umani timori mai difesa la verità, e combattute le guerre del jSignore.
* * * Le grosse questioni coi rappresentanti della Repubblica sorsero quando si trattò di dare esecuzione ai decreti relativi ai beni ecclesiastici, all'amministrazione dei luoghi pii, e alla consegna degli atti del tribu­nale ecclesiastico. In materia il cardinale Oppizzoni aveva una provata esperienza fin dai tempi della dominazione francese, e si impose, come allora, contegno dignitosamente passivo. Negli atti della Congregazione consultiva sui luoghi pii,1' è trascritto un brano della vita di San Giovanni
0 La Congregazione consultiva era una istituzione creata dall'Oppizzoni, previa approvazione pontificia, nel 1815. Èssa apparteneva a una serie di riforme imposte al clero bolognese, e che furono causa di ostilità mai disarmata. La ragione di tale avver­sione stava nella inclusione di elementi laici nell'amministrazione dei luoghi pii, e in quelle parrocchiali, in antico affidate esclusivamente al clero. Ciò sembrò non soltanto menomazione di diritti fino allora Indiscussi, mu anche mancanza di fiducia. Questo istituzioni di carattere consultivo fecero supporre al Cassani (loc. cit., pp. 84 e sog.), che neU'Oppizzoni fossero tendenze di carattere costituzionale. Effettivamente le riforme imposte dal cardinale Oppizzoni tenevano in gran conto l'esperienza acquisita in materia durante il regime francese e gli insegnamenti politici del suo grande amico il cardinale Consalvi. Il fatto, quindi, di non avere restituito alla potestà ecclesiastica gli istituti cosi com'erano prima del 1796, costituiva pel clero bolognese un grave demerito dell'Oppizzoni.