Rassegna storica del Risorgimento

BASSI UGO
anno <1941>   pagina <825>
immagine non disponibile

L'Episcopato bolognese e gli avvenimenti del 1848 e 1849 825
dal Bedini, ma dagli austriaci, i quali le inviarono a Roma), delle artiglierie e delle armi da fuoco, il comandante austriaco garantiva che nessuna delle persone al momento a Bologna, anche se avessero partecipato alle ostilità, sarebbe stata molestata.
Questa clausola premeva in modo particolare al cardinale Oppiz-zoni, e la possibilità che la sua partecipazione alle trattative potesse evitare dolorose persecuzioni, era stato l'argomento che più l'aveva commosso e convinto. E a ottenere tale concessione dai generali austriaci, era valsa assai la sua calorosa insistenza. La resa cosi con­cordata fu firmata da tutti, meno che dal Bedini.
Senonchè alla resa fecero seguito i decreti di stato d'assedio, la istaurazione dello Statario e del Consiglio di guerra, e una sommaria legislazione di repressione, che sottraeva al Governo restaurato le più gelose funzioni di giustizia, di grazia e di tutela dell'ordine pubblico. Dal 16 maggio 1849, si istaurava, quindi, in territorio pontificio la con­temporanea azione di due governi, uno dei quali, l'austriaco, con funzioni prevalenti sull'altro. *)
* * *
Inconvenienti gravissimi causati dall'occupazione si fecero subito sentire, indipendentemente dalle disposizioni di carattere generale politico e militare: rapine più o meno rilevanti ai danni di privati, e particolarmente di parroci, compiute, come era avvenuto nel 1848, dagli austriaci, invasione e occupazione di conventi, trasformati in alloggia­menti militari; contribuzioni, requisizioni, miseria di famiglie danneg­giate dallo scoppio di bombe e da incendi, disagio profondo di cittadini e di combattenti non appartenenti allo Stato Pontificio.
La documentazione di tutti questi guai, è raccolta in un grosso fascicolo nell'Archivio arcivescovile di Bologna.2) Scegliamo da quelle carte i casi più interessanti.
Uno di essi si riferisce al poeta Aleardo Aleardi rimasto bloccato in città. L'Aleardi è ospite della marchesa Maria Teresa di Seregno Alli-ghieri Gozzadini, la quale non trova miglior mezzo per far ottenere il passaporto al poeta, che di rivolgersi (18 maggio 1849) al cardinale Oppizzoni, raccomandandogli il conte Aleardo Aleardi, possidente veronese mio amico e concittadino, persona distinta e stimata per virtù
1) Sulla situazione creata a Bologna dall'occupazione austriaca, sia giuridica quanto politica e militare, cfr. la citata opera del BESEGUI, sul Bassi, voi. II, cap. XXXVIII : Bologna sotto il dominio austriaco* p. 193 e seg.
2) Cartone R-174, fase. 23.