Rassegna storica del Risorgimento

BASSI UGO
anno <1941>   pagina <830>
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830 Umberto Be seghi
sdegno nel cardinale. La sproporzione fra le frasi della notificazione e la violenta impennata del generale austriaco, era assolutamente spropor­zionata. Niente di sovversivo vi era in quella scialba notificazione. Occor­reva una mentalità sospettosa come quella del durissimo generale galiziano, diffidente del passato del cardinale Oppizzoni, per dar corpo a generiche frasi di augurale benessere. Ma era soprattutto la soldatesca imposizione, che limitando in modo umiliante il ministero episcopale, lo collocava in istato di inferiorità di fronte a una autorità minore e straniera. Sfogo di questi sentimenti è una annotazione, che il cardinale pose a margine del largo foglio protocollare inviatogli dal governa­tore, e che contiene anche notizie su quanto di ancor più violento il Gorzkowski intendeva contro l'arcivescovo.
Il Gle aveva mandato ordine allo Stampatore Della Volpe che si stampasse nella Gazzetta la presente (cioè la lettera stessa) e credo con qualche osservazione forse a carico mio. L'atro. Monti (estensore del giornale) si recò da monsignor Bedini, il quale tanto si adoperò, che fu ritirato l'ordine militare assoluto.
Per organo del cav. Giacomelli (era consigliere ff. di delegato governativo presso il Commissario straordinario pontificio) mi fece sentire mons. Bedini che anàCesso veniva compromesso.
Il Papa loda VAustria per avere restituita la libertà Spirituale nei suoi Stati. H Gle ne1 Stati altrui la toglie militarmente. Tanta mortificazione bisogna che soffra la spirituale giurisdizione sotto ogni forma di governo.
C.
Comunque, il cardinale, contenendo lo sdegno, si risolve a scrivere al Gorzkowski, non una lettera di protesta, ma una istanza, che pur avendo tono sommesso, è una implicita lezione di corretteza pel generale austriaco:
Eccellenza
Essendo necessario che i fedeli di questa Città conoscano la disposizione di limi­tare la processione del SSmo Sagramento nell'interno delle Chiese, sarei per pubblicare l'Avviso che l'Eccellenza Vostra troverà in questa mia rispettosa lettera.
Prego l'Eccelzà Vira a volermi favorire di un cenno di riscontro per mia norma. L'Ecclza Via rileverà da ciò, quanto m'interessa di mantenere una leale corrispon­denza coll'Ecclza Via, e mi rassegno con tutta considerazione.
Di Vira Ecclza
Bologna 3 giugno 1849
Sèrvitor vero
C. Card. Opizzoni.
Però la lettera non viene spedita. Preso da dubbi, o ripreso dallo sdegno per l'affronto patito, dopo essersi consigliato col cav. Giacomelli (ciò risulta da una delle solite note a margine), decide di non trasmetterla.