Rassegna storica del Risorgimento
1861 ; ROMA ; CAVOUR, CAMILLO BENSO DI
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1941
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Gino Bandini
D'altronde il vigoroso appoggio dato da lui all'ordine del giorno non lasciava dubbio che esso, per forma e per contenuto, intcprctasse letteralmente il suo pensiero e i suoi intendimenti.
Dopo aver premesso che nessuno degli altri quattro ordini del giorno presentati riassumeva in modo più conciso e più preciso dell'o. d. g. BonCompagni le idee esposte così lucidamente dall'onorevole interpellante, accolte senza riserva dal Ministero Cavour aveva nettamente dichiarato che all'Audinot egli aveva risposto precisamente come risponde l'o. d. g. BonCompagni . 1) E proseguiva dimostrando che quell'o. d. g. non soltanto, con l'acclamare Roma come capitale, corrispondeva pienamente ai sentimenti menifestati da tutti, ma che anche per quel che si riferiva ai mezzi per andare a Roma riassumeva le spiegazioni che egli aveva date nel discorso del 25 marzo, tanto che, approvandolo, la Camera darebbe a quelle spiegazioni la sanzione propria. 2) Finalmente, dopo aver ancora illustrato il proprio programma, esclamava: Mi pare impossibile il formolare in modo più schietto questo programma che venne perfettamente riassunto dall'o. d. g. del deputato BonCompagni. 3)
Sia o no stato vergato di pugno di Cavour non si potrebbe dunque richiedere una pia esauriente e più autentica dimostrazione della assoluta conformità di esso ai due discorsi del Primo Ministro. Perfino la espressione più contrastata era tolta testualmente dal suo discorso del 25 marzo nel quale aveva detto: dobbiamo andarvi di concerto colla Slancia, come nello stesso discorso, si era valso, soffermandosi a sviscerarla, dell'altra espressione, che pur ritroviamo ncll'o. d. g., della indipendenza del Pontefice. *)
Eppure è possibile ora affermare che la forma dell'o. d. g. BonCompagni non era però quella che aveva incarnato il pensiero iniziale di Cavour e che era sgorgata quasi di getto dalla sua penna. II testo proposto successivamente alla Camera e da essa approvato ci appare, infatti, come il risultato di adattamenti e, diciamo pure, di concessioni intese a raccogliere su di esso quella quasi unanimità di consensi indispensabile a renderlo solenne ed autorevole, a farlo meno ostico ad una parte della Camera e, soprattutto, a togliergli quel che avrebbe potuto essere interpretato di là dalle Alpi quasi una intimazione e, forse, un'aperta disfida.
Tale affermazione è possibile perchè esiste al Vittoriano 5) un foglietto e questo, senza ombra di dubbio, interamente di proprio pugno del grande Ministro) che certamente costituisce il testo originario di quello che fu poi trasformato nell'o. d. g. firmato dal Bon-Compagni e da molti altri. Quel foglietto, proveniente dal vecchio fondo della Biblioteca Vittorio Emanuele, fu catalogato con la indicazione: Camera dei Deputati', Ordine del giorno, ecc. e con la avvertenza: Non porta alcuna firma. Era quindi facilmente sfuggito sinora all'attenzione degli studiosi, non essendosi presentata l'occasione di rilevare che era della mano di Cavour. Risulta che esso fu a suo tempo acquistato proprio insieme con una lettera di Cavour all'Audinot 6) e ciò induce a
i) CAVOUR, Discorri Parlamentari, XI, p. 339.
2) Ibid., p. 345.
) Ibid., p. 343.
*) Ibid., pp. 319 e 322.
5) Busta 78, n. 17,
6) E quella del 31 ottobre 1860 che ri riferisce all'opera data dall'Audinot a persuadere Marco Minghetti ad accettare il portafoglio dell'Interno, pubblicata dal CHIAMA in Latterei voi. IV, p. 81, n. MXXXV. L'originale è conservato nella busta 61, n. 36.