Rassegna storica del Risorgimento

anno <1941>   pagina <870>
immagine non disponibile

870
Alberto M. Ghisaìberti
D'altro canto, la riforma proposta dal Rodolico, sulla cui pia vasta portata il Monti non si pronuncia, limitandosi a prendere atto del mutamento di nome di una determinata disciplina, non credo risponda alle necessità reali della scuola, né a reali esigenze degli studi. Per essa, in sostanza, si dovrebbero avere due cattedre, l'una di storia medievale e moderna, l'altra di storia contemporanea, nella quale ultima, come abbiamo visto, sarebbe riassorbita la storia del Risorgimento. La prima abbraccerebbe, come ai tempi di Ercole Ricotti, il ciclo storico dal V al XVIII secolo, dalle origini della società feudale, che nella fine dell' Impero romano trova i suoi primi germi, alla Rivoluzione francese, che liquida ogni forma feudale. Dati i precisi termini cronologico ideali entro i quali dovrebbe impartirsi l'insegnamento da questa cattedra ricottiana. mi sembra che si potrebbe saltare anche più audacemente il fosso e, anziché chiamarla ancora di storia medievale e moderna, intitolarla storia del feudalesimo o storia dell'età feudale. Dopo un po' di tempo gli storici medievisti e i modernisti farebbero l'abitudine anche a questo. Per la seconda cattedra, più propriamente rodolichiana, non avrei diffi­coltà neppure io, se l'idea trionfasse, a chiamarla di storia contemporanea, o postfeudale, a meno che qualche filosofo psittacista non voglia darle il nome di storia del mondo.
Qui, però, mi nasce un piccolo problema. Che ne facciamo degli attuali insegnanti? Lasciamo stare le università dove ci sono tre titolari di storia (agli incaricati e ai Ubèri docenti penseremo un'altra volta), ma, in quelle dove ce n' è due, come ci vogliamo regolare ? Si insegnerà un anno per uno, tirando la paglia per vedere a chi tocca, o si terranno due corsi contemporaneamente? La domanda non è oziosa perchè, e forse il Monti non se n'è accorto, lo stesso Rodolico, giunto alla fine del suo raziocinare e messi a terra definitivamente il Risorgimento e ice risorgimentisti, che a tirarli su ci vuol l'argano, s'è accorto che per quella sua storia contemporanea non c'era più posto in Facoltà di lettere, mentre lo avrebbe più conveniente in Facoltà politica. Mi dispiace per tutte quelle brave figliole e quei cari giovani, ma, a Lettere, lauree di storia per il periodo posteriore alla Rivoluzione francese non se ne fanno più. Ite in crucerà, popelli et vos femellae dicaces!
Io sono, notoriamente, un risorgimentista nato, cresciuto e, purtroppo non ancora morto (Yo tan alta vida espero qui muero porqué no muero, dirò con Santa Teresa) e, quindi, un po' duro di comprendonio, ma confesso di non capire come, mentre la preparazione culturale, i titoli scientifici per aspirare a tale cattedra [quella ricottiana, o fcudalistica, per intenderci], i mezzi e i sussidi di studi sono compresi in un tutto armonico ed unitario, che trova in insegnamenti di materie sussidiarie la sua integrazione nella Facoltà di lettere, proprio e solo la preparazione alla cattedra di storia contemporanea richieda altri titoli scientifici, altre discipline: diritto pub­blico comparato per la conoscenza della vita interna costituzionale, diritto internazio­nale perle norme nei rapporti internazionali, politica economica, storia del commercio, geografia economica, storia delle colonie, e infine padronanza delle principali lingue straniere. Ma se, putacaso, io, perduta la speranza di poter entrare tra gli eletti della storia contemporanea, volessi, in uno di quegli anni di vacanza imposti dalla necessaria rotazione tra i tre attuali titolari di storia nello mia Facoltà, prepararmi per un corso, ad esempio, sulle origini degli Stati Uniti, non dovrei conoscere l'inglese (almeno), la storia della colonizzazione europea in America, quel tanto di diritto pubblico che può servirmi a spiegare le vicende costituzionali della separazione dei nordamericani dalla madre patria, e così pure non dovrei procurarmi qualche conoscenza di politica economica, di storia del commercio e di diritto internazionale per spiegarmi alcuni aspetti e momenti di quel complesso fenomeno? A meno che non si debba intendere