Rassegna storica del Risorgimento

anno <1941>   pagina <874>
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Libri e periodici
opposizione di ideali e di caratteri ci appare piuttosto complementarità di ideali e di caratteri.
L'armonia tra idealismo e realismo caratterizza l'anima latina anche nelle ore di maggior crisi: i latini e gli italiani, che ne sono gli eredi diretti e forse unici, son sem­pre vissuti e vivono ispirati ad un intimo senso religioso; il Cielo, un Valore Supremo, universale, trascendente, hanno sempre rivelato all'umanità una legge superiore che attuata darà alla vita un ordine assoluto e in esso il dissidio tra autorità e libertà, tra individuo e massa sarà impensabile. Il latino conosce questa legge e ad essa consacra il culto cordiale della sua coscienza e della sua stessa vita. E porù l'eroe tradizionale della stirpe latina è Enea che più che l'eroismo nel senso pagano e greco conosce e pratica la pietas romana fino ad un grado eroico e fino a sacrificare al consiglio divino ogni volontà, ogni sua passione; quell'Enea concepito nel poema più grande di Roma, tutto devozione ed abnegazione a scapito, forse, dell'arte e che per questa sua remissività non simpatizza troppo agli scolaretti ginnasiali dalle menti accese.
La mentalità tedesca è caratterizzata invece non come la nostra dall'armonia tra ideale e reale, ma dalla prevalenza dell'ideale sul reale, dallo sforzo di asservire, con un atto di volontà, questo a quello e mentre per noi il peccato più temuto è l'orgoglio come giustamente osserva il Giuliano per i tedeschi è la remissività. Si comprende quindi come il popolo germanico non abbia sempre sentito la bellezza del mondo classico romano coi suoi eroi ed abbia ad esso preferito quello greco, rivelan­dolo al mondo moderno, e degli eroi greci abbia scelto quello più vicino alla propria mentalità, il più impetuoso di tutti e romantico ante luterani, Achille, per farne oggetto di culto devoto anche nelle classi popolari.
Roma è la prima ad intuire la santità e l'inviolabilità della legge ed è la prima a portarla con le sue armi nel mondo come per una missione fatale. Coli' impero di Roma, per la prima volta nella storia degli uomini, si crea un'idea, un valore etico universale. La filosofia greca era un ideale benefico per pochi iniziati ed eletti, ma socialmente passivo; l'impero di Roma è il primo tentativo storico di giustizia sociale universale; nella religione del diritto è la religione dell'unità della famiglia umana che i greci, per cui tutti gli stranieri indistintamente eran barbari, non avevano mai potuto conoscere.:
All'universalità imperiale succede, più completa, più ideale, più moderna, l'uni­versalità del Cristianesimo, cui hi gente latina ha dato il contributo del suo spunto pratico, ordinatore. Il Cristianesimo ha proclamato l'interiorità della verità, l'indipen­denza del soggetto pensante; su questi nuovi concetti, anche in tempi oscuri di civiltà, l'uomo s'avanza verso l'affrancamento del suo spirito, opera dei tempi moderni.
Caduto l'impero romano ai vengono formando in Europa i grandi gruppi etnici e linguistici, le nazioni, organismi ideali e storici. Francia e Germania son nate con caratteri differenziali profondi: la Francia ha raggiunto il suo grado di sviluppo nel­l'orbita della latinità, resterà, se non etnicamente, culturalmente latina; il contrasto tra Francia e Italia si imposterà, ora per sempre, sulla successione all'eredità di Roma; la Francia vorrà considerarsi unica erede della missione di incivilimento lasciata da Roma, per questo 0 suo disegno sarà sempre quello di trasferire il centro di irradiazione dalle rive del Tevere a quelle della Senna. Neppure la romana istituzione del Papato resterà immune dall'entrare nelle lince di questo disegno. La Germania, al contrario, ha tro­vato coscienza di sé, della sua forza e del suo destino nell'affermarsi come antiromanità, nell'opporre ad un mondo di cultura e di mollezza un mondo di forza, di eroismo, di volontà. I tentativi germanici di sostituire l'impero di Roma con un altro impero che di quello avesse la grandezza e l'altezza civile e s'integrasse con le doti naturali del giovane e baldo popolo del nord sono numerosi, basti ricordare quelli di Stilicene, di Alarico, di Ataulfo. di Teodorico.
Più fortunato di tutti 6 il genio di Carlo Magno che riesce a creare quel mirabile istituto dell'impero sacro e romano, accoppiando il retaggio della latinità colle esigenze del Cristianesimo: questo nuovo istituto universale, malgrado i contrasti gravi e
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