Rassegna storica del Risorgimento
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1941
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pagina
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876
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876 Libri e periodici
di questi due popoli, parallelo nel tempo e nelle aspirazioni. La Germania vedeva però nella riforma e nella concezione spiritualistica, che n*era derivata, un impulso alla formazione della sua coscienza nazionale, si spiega quindi come la letteratura del Settecento tedesco e tntto l'Ottocento tedesco abbiano avuto un carattere profondamente e sinceramente religioso, come l'idea di rinascita sia sorta continuatrice e concorde a tutta la tradizione tedesca e abbia dato al popolo una concezione di vita sacerdotale il pensiero di svolgere, per divina elezione, una missione tra l'umanità.
Leibnitz, meglio d'ogni altro, credo, rappresenti le caratteristiche aspirazioni della filosofia tedesca di conciliare le necessità del pensiero moderno con un concetto spiritualistico della natura, dell'uomo, della vita. Fichte e Hegel porteranno all'esasperazione con le loro dottrine l'idea di missione e di primato del popolo tedesco isolandolo in gè, facendone un'entità al di fuori e al di sopra della morale e del diritto comuni, e si faranno promotori efficacissimi di quella che è stata tanta forza, ma insieme tanta debolezza, del popolo tedesco.
L'Italia per risorgere politicamente ha dovuto fare il processo al suo passato, alla sua tradizione: runiversalismo cristiano cattolico, e più l'universalismo imperialistico della cultura inceppavano il formarsi e il diffondersi della coscienza nazionale ed unitaria, alimentavano negli Italiani un continuo stato di orgoglio vano e funesto. Solo quando essi hanno sentito il passato glorioso non come un diritto di primazia, ma come un impegno, una responsabilità tremenda di agire nel presente e nell'avvenire, di fare la storia restando degni di quella che fu, hanno potuto rientrare nel consorzio delle civili nazioni d'Europa portando una loro nuova parola, hanno potuto dare all'Italia, aspirazione secolare di pochi spiriti sommi, unità ed indipendenza.
Giambattista Vico, nel risveglio culturale e morale del Settecento italiano, più degnamente di tutti rappresenta il filosofo, che interprete della tradizione e della per sonalità della nazione, rifiutando le astrattezze razionalistiche dei cartesiani e partendo dalla concezione teistica cristiana e cattolica, dà una nuova spiegazione alla storia, alle vicende della vita dei popoli e apre nuove vie agli studi giuridici, estetici, filosofici. Su quello suo si viene atteggiando il pensiero del nostro risorgimento nazionale: pensiero religioso che vorremmo anche chiamare, con alcune riserve, cristiano e cattolico, che reagisce perù allo scolasticismo medievale, cristallizzato dai casisti del Seicento; questa reazione sarà generale e profonda e spiegherà come, dopo l'atteggiamento del resto logicopreso dal Papato, si giungerà alla lotta contro il Cattolicesimo e all'esaltazione del materialismo, per quanto, ci piace rilevare, in figure di terz'ordine e in ambienti di scarsa influenza morale.
La storiografia del Risorgimento è ormai tutta concorde nel far risalire indietro nel tempo le origini della nostra rinascita nazionale, quella di ieri pareva concorde nel farlo iniziare ex abrupto dalle campagne degli eserciti francesi in Italia e dalla diffusione di alcuni principi come quello della nazionalità e della libertà propri della rivoluzione francese. Non è boria nazionalistica che ci spinge a questa storica rivendicazione, è piuttosto un maggior approfondimento della nostra conoscenza della vita italiana, considerata in tatti gli aspetti, nei secoli che precedono il XIX. La rivoluzione francese, penetrata in Italia, trova un terreno già maturo a fecondare i germi dei suoi principi, trova nel fermento della cultura, dell'arte, dell'industria, della scienza già formato ed espresso in potenza il risorgimento politico. Avrebbe torto poi chi considerasse la grande rivoluzione del 1789 come puramente francese nella sua sostanza ideale, essa è come ogni grande moto storico e, forse, più d'ogni altro, europea: il Rinascimento e la Riforma, l'empirismo inglese e il razionalismo francese, il sensismo e l'illuminismo di tutta Europa, i principi propugnati dalle rivoluzioni inglese ed americana, il riformismo liberale dei principi illuminati sono tutti elementi che concorrono alla formazione morale di questo rivolgimento; ad esso la Francia per le cattive condizioni economiche e sociali del suo popolo insieme alla finezza ed altezza della condizione intellettuale prpata il luogo di nascita.