Rassegna storica del Risorgimento

anno <1941>   pagina <881>
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LibH e periodici 881
ad ogni specie di composizioni drammatiche, e a testi di matematica, di scienze, di anatomia. Stimava mas su libreria <jue quanto oro hay en el mondo; e si adirò quando un suo collega gli offri l'acquisto per diciotto mila zecchini, corrispondenti a 215 mila lire italiane. Un commerciante tedesco stabilitosi in Venezia impiegava le ore libere dalle sue occupazioni per formarsi una decorosa libreria, della quale un pre­zioso tesoro consisteva di ben 1600 codici riguardanti cose veneziane e numerosi mano scatti contenenti diplomi e statistiche. E a Venezia perfino un bottegaio teneva una colecion que daria honor à la casa de un Gabellerò e se l'era acquistata lavorando senza posa cu su tienda facendo la maggior economia, abolendo tutte le spese non necessarie privandose de otros gestos, y, exceptuando lo precisa para su propria manutencion y de su famiglia. L'abate Canonici, che successe all'Affò nella biblio­teca Palatina di Parma, in casa aveva libri dovunque: negli scaffali, sulle tavole, per terra, sotto il letto, e non bastandogli la casa aveva affittata un'ampia sala con aposentillo: possedeva circa 4000 manoscritti e innumerevoli codici musicali e codici biblici, ebraici, caldei, greci, latini, illirici, innumerevoli traduzioni dall'arabo di libri di medicina e di astronomia. E il Canonici, che nulla aveva di suo, aveva riu­nito tanta ricchezza in poco più di quindici anni, Dio sa con quante fatiche e con quanti stenti !
U pregevole lavoro della Lo Vasco, dal quale ho spigolato soltanto le informazioni di maggior rilievo, ci presenta del lontano Settecento un aspetto ancor poco esplorato e ben degno di più attente indagini: il bisogno, cioè, prepotente di rinnovazione culturale che si manifesta, in quel secolo soprattutto nelle ricerche appassionate, nelle fatiche continuate sulle pagine ingiallite degli incunaboli e dei codici, nella raccolta smaniosa dei documenti e dei libri rari, conservati gelosamente come orgoglio e gloria familiare e nazionale. " gj CmraatA.
ANGIOLO BIANCOTTI, Coaseria e le campagne di guerra dal 1793 al 1796 Torino, Società Subalpina, 1940-XVIII, in 16, pp. 278. L. 24.
Ad un lettore poco scaltrito questo ampio volume, ricco di note con frequenti richiami a testimonianze di archivi nostrani e stranieri, darà indubbiamente l'impres­sione di un lavoro originale, frutto di indagini lunghe e laboriose. In verità non si tratta che di una compilazione che non ha costato, certo, soverchia fatica, perchè tutta la documentazione è di seconda mano e buona parte dell'opera non è che la traduzione, spesso integrale* delle celebri memorie del Thaon de ReveL Per il resto l'A., di solito, o riproduce testualmente il Pinelli, il Curutti, il Bianchi, lo Iomini, il Rustow, il Krebs e altri minori, o, condensando, ne ricalca le idee, le osservazioni, i giudizi.
Ma pur facendo le nostre riserve sul procedimento seguito dall'A., dobbiamo dire che il suo libro, se proprio nulla di nuovo offre agli studiosi, è per altro ben utile agli indotti, cui fa conoscere uomini e cose di un periodo di storia piemontese, infausto ma glorioso, o poco noto o imperfettamente noto o falsamente giudicato, soprattutto in virtù: della storiografia straniera. Il Biancotti non è uno scrittore che annaspi qua e là, alla ventura; egli è perfettamente a giorno della'vasta bibliografia relativa all'argomento trattato, e poiché (Ò un merito che gli va riconosciuto) gli elementi che attìnge da fonti molteplici sa fondere armoniosamente, con dosata giustezza, ci presenta un quadro della guerra quattriennale combattuta sulle Alpi, nel complesso, preciso e colorito.
Due verità segnatamente, ben degne di essere messo in rilievo, emergono dalle pagine del Biancotti: e cioè, che il Piemonte rappresentò per tutta la guerra, e in par­ticolare nella disgraziata campagna del 1796, la sua parte nella maniera più eroica; e che la monarchia sabauda, in questa, come in ogni altra occasione, segui la via dell'onore, in dispregio e anche contro le sue personali fortune. MAKINO CIBAVBGNA