Rassegna storica del Risorgimento
AUSTRIA ; BUBNA FERDINAND ANTONIN ; MANZI TITO ; METTERNICH - W
anno
<
1942
>
pagina
<
4
>
4
Pietro Pedrotti
quell'effimero regno napoleonico, in seguito alla malriescita impresa indipendentista del Murat e sul ritorno dei Borboni, il Cortese, lo Spadoni e il Bianco hanno già scritto.*)
In seguito al cambiamento di regime, il Manzi abbandonava le sue cariche napoletane e solo per le premure del ministro austriaco a Roma barone Lebzeltern ottenne dal Governo granducale sempre diffidente verso di lui, memore forse delle intemperanze liberalesche della prima gioventù di ritornare in Toscana, dove aveva potuto riacquistare una parte del patrimonio perduto e con esso una certa agiatezza.2)
Amico dei napoleonidi, mantenne con alcuni di essi una nutrita corrispondenza: uomo di scienza e di coltura visse neU'intimità dei migliori esponenti del patriottismo e del,liberalismo del suo tempo, quali Gino Capponi, il Niccolini, il Ricasoli, il Giovagnoli ed altri illustri italiani fra cui il Monti e il Giordani e gli esuli Colletta, Poerio, Pepe e il belga De Potter: egli però non fece parte della società Vieusseux ove univasi una eletta schiera di letterati di ogni parte d'Italia, perchè forse si sapeva sospettato.
La politica d'Italia però troppo lo appassionava per appartarsene del tutto; già maturo d'anni avendo varcato la cinquantina convinto ormai in base al mutamento politico generale che il ciclo napoleonico fosse irremissibilmente chiuso, il Manzi decise dunque di mettere la sua esperta intelligenza al servizio del nuovo ordine di cose, riponendo grandi speranze per la sua patria nell'idea dell'indipendenza nazionale alimentata dai programmi stessi degli alleati, e soprattutto nelle buone disposizioni del principe di Mettermeli, il quale dopo la pace di Vienna aveva gli occhi rivolti all'Italia, deciso a rimettervi entro le linee maestre della sua politica, ordine e pace.
Egli infatti, pur non credendo che l'Italia avesse gli elementi per costituire una nazione, caldeggiava però una lega italiana espressione
0 CORTESE N., TUO Mansi e gli avvenimenti, ecc., cit. e Pietro Colletta e la sua storia sa Rassegnai Storica del Risorgimento, ottobre-dicembre 1923 (X), fase. IV; SPADONI D.. La conversione italiana del Murat, in Nuova Rivista Storica, a. XIV, fase. Ili, 1930; BIANCO C, La Sicilia durante l'occupazione inglese (1806-1815) con appendice dei documenti inediti degli archivi di Londra, Firenze e Palermo, Palermo, 1902.
v Confr. la lunga memoria giustificativa del Manzi al Lebzeltern integralmente riportata dal Cortese nello studio aopra citato; essa porta la data 30 agosto 1815 ed ha valore autobiografico. Quel ministro la trasmetteva al granduca con una particolare raccomandazione di clemenza. Il 23 settembre il granduca concedeva al Manzi il desiderato permesso di rimpatrio nelle citta di Firenze, Siena, Pisa e Livorno: egli cosi faceva ritomo in patria dopo una assenza di 10 anni: il carteggio fra il Lebzeltern e il Governo toscano è contenuto nell'Archìvio di Stato di Firenze, Esteri, fase. 2387, ina. I.