Rassegna storica del Risorgimento
AUSTRIA ; BUBNA FERDINAND ANTONIN ; MANZI TITO ; METTERNICH - W
anno
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1942
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Pietro Pedrotti
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Lasciamo ora parlare i documenti: alcuni riporteremo Integralmente, altri per brevità riassumeremo. Sono i rapporti periodici del generale conte Ferdinando Bubna al Cancelliere, i dispacci di questo a lui ed in fine qualche scritto del Manzi al Bubna; sono tutti contenuti nel fascicolo 25 della Cancelleria aulica, che fa parte dello Archivio di Stato, di Corte e della Casa Imperiale di Vienna. I rapporti del Bubna sono scritti in tedesco, i dispacci del Mettermeli in francese e le lettere e le memorie del Manzi in francese e qualcuna in italiano: tutti questi documenti vengono qui riportati per comodità del lettore, in italiano. *)
Sembra sia stato il conte Diego Guicciardi direttore di polizia sotto il primo Regno d'Italia, poi senatore e conte; alla caduta del Regno non a torto sospettato di tendenze austriache, per le quali egli anzi ottenne dopo la Restaurazione la carica di vice governatore della Lombardia a segnalare al principe di Mettermeli Tito Manzi, come appare da un rapporto del Bubna al Mettermeli del 16 novembre 1816, in cui fra il resto è detto:
H conte Guicciardi aspetta con impazienza risposta alla sua proposta circa Tito Manzi. Egli ha molta fiducia in quell'uomo, il quale conosce a fondo i legami dei Carbonari e di altre sette...2)
1) Le copie dì questi documenti viennesi vennero dame consegnate dopo essermene servito al R. Archivio di Stato di Firenze, dove presentemente si trovano in un fascicolo spedale.
3) E curioso il fatto, come appare da alcuni documenti esistenti nell'Archivio di Stato di Milano (XVIII R. Lombardo Veneto, Pres, di Sov., Atti segr.) fra il maggio e l'agosto 1817, che le autorità costituite della capitale lombarda manifestassero circa il Manzi una certa diffidenza, prova questa che devono aver ignorato i rapporti da Ini avuti col Cancelliere per il tramite del Bubna e del Guicciardi. Sono fra essi interessanti i rapporti del direttore di polizia Raab al ministro Sedlnitzky ed al governatore della Lombardia conte Saurau. Nel primo (del 2 gennaio) si denunzia il Manzi come massone, si accenna ai suoi viaggi misteriosi con mire settarie* alla sua amicizia col Guicciardi ed al desiderio suo di incontrarsi col Cancelliere a Firenze. L'altro del-V8 marzo ricorda che verso la fine di gennaio giunse da Firenze un certo P. M. proprietario in Pisa con passaporto vistato dalla Legazione austriaca di Firenze. Essendosi ammalato e vedendo che egli era visitato da persone notoriamente fautrici del passato ordine di cose, il Raab aveva creduto bene di farlo sorvegliare e prendere sul suo conto più esatte, notizie in base alle quali con sufficiente esattezza traccia le vicende della sua vita. In altro successivo (si desume dal numero d'ordine) ma senza data, diretto al Saurau. egli riferisce sa una perquisizione ordinata nell'albergo del Manzi, che servi ad esaminare gli scritti suoi. L'incarico venne affidato al segretario De Vallata, che trovò infatti sulla tavola, molte carte: si trattava di memorie ed osservazioni critiche sui diversi governi d'Italia, sulla politica seguita dai singoli Stati italiani, memorie che sembravano indirizzate a persona altolocata; altre Ietterò e scritti si trovavano in un cassetto, ma dato lo scarso tempo disponibile per la perquisizione, non hanno potuto essere esaminatL