Rassegna storica del Risorgimento
AUSTRIA ; BUBNA FERDINAND ANTONIN ; MANZI TITO ; METTERNICH - W
anno
<
1942
>
pagina
<
8
>
8
Pietro Pedrotti
uomini colti di ogni tempo, che egli con la fiducia in lui riposta dal governo, era in grado di procurare ai suoi concittadini il più sostanziale giovamento e che i suoi rapporti verranno unicamente esaminati dal ministro degli affari esteri, i quali nulla hanno da fare coi privati rapporti di polizia,.. Da quanto ho potuto arguire da qualche sua parola, il Manzi sembra in segreto credere che l'Austria cerchi di utilizzare l'idea della indipendenza degli Italiani a proprio vantaggio, sotto mano e in modo che non dia nell'occhio, come Murat un giorno ha tentato, e sembra che egli desideri che ciò realmente avvenga.
Mettermeli, tutto preso com'era allora dei problemi italiani, non lasciava mancare al Bubna le sue istruzioni: cosi nel suo dispaccio del 18 maggio, accennando al suo prossimo viaggio in Italia, lo avvertiva che si sarebbe incontrato con lui al suo ritorno dall'Italia centrale sia a Padova sia in qualche altra città che meglio convenisse al Bubna, in tale occasione avrebbe volentieri veduto anche il conte Guicciardi, qualora non vi fossero inconvenienti di recarsi assieme a quel convegno; lo pregava su ciò di mettersi d'accordo con lui, comunicandogli la decisione a Firenze. Riguardo poi al Manzi, osservava che, siccome prima dell'ultimo viaggio dello stesso a Milano abitava in Toscana, niente sarebbe più naturale che vi ritornasse per l'epoca in cui egli (Mettermeli) contava pure trovar visi, ciò egli anzi vivamente desiderava, perchè Manzi conoscendo il paese e la gente potrebbe dargli utili informazioni, pregava quindi il Bubna di impartirgli opportune istruzioni per tale viaggio.
Nel dispaccio pure al Bubna del 25 luglio, lo incaricava anzitutto di assicurare il conte Guicciardi che nulla sarà cambiato al sistema di sorveglianza fino allora seguito, la cui direzione era affidata come abbiamo ricordato al Guicciardi ed al Bubna. H Cancelliere scriveva poi che il Manzi aveva compiuto in modo sodisfacente la delicata missione affidatagli, sottoponendo a lui varie elaborate memorie sui diversi paesi visitati: desiderava però che .per il momento egli rimanesse in Toscana per sorvegliare il mezzogiorno d'Italia: di lì potrà poi mettersi in diretti rapporti col Bubna per il tramite della Legazione austriaca di Firenze, tenendosi del pari sempre pronto a recarsi ovunque si credesse necessaria la sua presenza. Metternich consigliava, onde evitare pubblicità ed inutili indiscrezioni, di rinunziare per intanto a viaggi troppo frequenti del Manzi in Italia, a meno che le circostanze non lo esigessero assolutamente. Nulla del resto restava mutato delle primitive istruzioni, così l'Ambasciata di Roma, come pure la Legazione di Firenze continueranno a mantenere contatti diretti col Bubna; il Cancelliere non aveva creduto di estendere oltre i mezzi di sorveglianza, nella convinzione che, essendo più concentrati, meglio rispondessero allo scopo.