Rassegna storica del Risorgimento

AUSTRIA ; BUBNA FERDINAND ANTONIN ; MANZI TITO ; METTERNICH - W
anno <1942>   pagina <18>
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18 Pietro Pedrotti
Partendo da tali considerazioni Mettemich aveva presentato le ultime proposte del Manzi, come il Bubna troverà esposte nella unita copia di una memoria da lui (Mettermela) presentata al Sovrano,1) che la ha anche approvata: tale memoria anzi dovrà servire di norma al Bubna nei suoi confronti col Manzi. Il Cancelliere accennava poi alla lettera di Napoleone, osservando che l'incarico della consegna, affidato allo stesso Manzi, dovrebbe provargli che egli seppe tener conto del suo sentimento lodevole di non voler abusare di quel deposito: per secon­dare però la sua delicatezza e non esporlo al sospetto di aver tradito la fiducia accordatagli, Mettermeli credeva che la nomina al posto di Consigliere di reggenza dovesse per il momento essere tenuta segreta, potendo venire considerata dalla famiglia Bonaparte come la ricompensa di un abuso di fiducia. Riconoscendo in ogni modo il Sovrano i servigi del Manzi, aveva acconsentito nell'attesa che egli potesse godere déQo stipendio di 3000 fiorini, argento di convenzione, inerenti a tale carica dal 20 aprile 1820, giorno della nomina. Il Cancelliere osservava infine al Bubna che contava interamente sullo zelo e sulla devozione all'Austria del Manzi, non dubitando quindi che egli esattamente e fedelmente vorrà informavisi comunicando tutte le notizie che sarà in grado di raccogliere e ricevere su e da S. Elena. 2)
Bubna nel suo rapporto al Cancelliere dell'I 1 giugno scriveva che il Manzi, circospetto ed involuto nello scrivere, era invece aperto nel discorrere, ritenendo che tale voluto ritegno dipendesse più che da consi­derazioni politiche, dalla preoccupazione di una pubblicità cui abor­riva. Avendo parlato dello stipendio, Manzi aveva riconosciuto la bontà e l'amorosa sollecitudine dell'Imperatore, arrendendosi anche al deside­rio del Cancelliere sul segreto della sua nomina, con la preghiera però di fargli pervenire il decreto relativo.
Lo stesso Manzi, con sua lettera 20 giugno da Milano, ringraziava direttamente, con espressioni molto ossequiose, il Cancelliere di tale nomina.
Io godevo è vero, scriveva, da molto tempo della bontà dell'Imperatore, ma mancava la sicurezza a questa gioia, e non vi è presente per chi non ha avvenire. Io vi devo Monsignore, di averlo fissato per me, così niente più manca al mio benessere se non che di provare coi fatti a S. M. ed all'A. V. che non ne sono del tutto indegno. V. A., che mai cessò da tre anni di ricolmarmi delle sue bontà, non vorrà forse sdegnare
1) Questa memoria non la abbiamo trovata fra i documenti da noi esaminati.
a) H Cancelliere aveva approfittato dell'episodio della consegna della lettera, per ottenere dal Manzi, mercè le sue numerose conoscenze bonapartiste, notizie sulla vita e sulle vicende di Napoleone a S. Elena.