Rassegna storica del Risorgimento
AUSTRIA ; BUBNA FERDINAND ANTONIN ; MANZI TITO ; METTERNICH - W
anno
<
1942
>
pagina
<
21
>
J rapporti di Tito Manzi col Governo austriaco, ecc. 21
ed in quale proporzione? 3) dove e come il Manzi dovrà in seguito essere impiegato? A questo riguardo il Cancelliere riteneva che fintanto l'Italia non fosse completamente tranquilla, egli dovesse restare a disposizione del Bubna. Solo più tardi e qualora la sua condotta fosse stata meritevole, si avrebbe potuto impiegarlo in qualsiasi branca dell'amministrazione. In un rapporto del 31 agosto, il Bubna scriveva al Metternich che da qualche tempo il Manzi non corrispondeva più con lui:
Manzi non scrive, spero lo faccia dilettamente all'A. V. a mezzo di Daiser. Siccome le mie lettere a Ini ed al conte di Fieraelniont *) non ebbero ancora risposta, così sospetto che quest'ultimo abbia prolungato il suo soggiorno a Genova più di quanto credeva.
Manzi doveva riprendere la sua corrispondenza col Bubna pochi giorni dopo (5 settembre) narrandogli il suo incontro col Fiquelmont, le sue idee circa il contegno che dovrebbe adottare in quei frangenti un ministro austriaco in Italia e il suo ritorno a Firenze : accennava poi all'attività del plenipotenziario straordinario napoletano duca del Gallo a Vienna; alla missione propostagli dal Guicciardi, da lui non accettata in vari Stati italiani; - al cattivo risultato dell'ultimo viaggio del conte Appony a Napoli; - alla situazione di quel Regno in genere ed in modo particolare ai problemi militare, ammistrativo e poliziesco; alla Carboneria; - alla famiglia reale ed ai ministri; - al carattere della rivoluzione napoletana; al ritorno del principe di Cariati; -alVatteggiamento della Sicilia nei riguardi della rivoluzione napoletana ed in fine alla effervescenza che si notava in Toscana. 2)
1) H conte Carlo Lodovico di Fiquelmont, dopo aver percorso la camera militare fino al grado di generale brigadiere, era entrato nel 1814 nella diplomazia austriaca, venendo inviato prima in Svezia poi nel 1820 negli Stati di Toscana e Lucca e nel marzo 1821 a Napoli
2) Parecchi episodi qui enunciati si riferiscono agli avvenimenti del Napoletano, troppo noti per ricordarli qui. Accenneremo solo alla missione del duca del Gallo e del principe di Cariati. Questo venne mandato dal Governo costituzionale napoletano a Vienna per far conoscere all'ambasciatore napoletano presso quella Corte, principe Buffo, gli ultimi avvenimenti del Regno,incaricandolo di assicurare il Governo austriaco che tale mutamento non avrebbe in nulla cambiato le antecedenti stipulazióni; il Ruffo disohhcdl e cosi la missione del principe di Cariati rimase infruttuosa. Poco appresso fa inviato nella capitale austriaca il duca Nicola di Serra Capriola con lettere autografe del Re e Vicario peyrimpcratore; giunto a Vienna, il Cancelliere prese quelle lettere e non volle che detto legato venisse presentato al monarca. Sapendosi poi che una terza ambasciata era in viaggio col duca del Gallo, Metternich ordinava di fermarla a Klagenfurth impedendole di proseguire il viaggio. Lamentatosi il duca del Gallo di questo forzato arresto, il Cancelliere gli faceva sapere che dopo una rivoluzione che scalzava l'edificio sociale nei suoi fondamenti, l'Imperatore qualunque fosse l'affezione per il Re e per la sua famiglia non poteva venir meno alle sue massime ed agire in contraddizione con se stesso.