Rassegna storica del Risorgimento

AUSTRIA ; BUBNA FERDINAND ANTONIN ; MANZI TITO ; METTERNICH - W
anno <1942>   pagina <22>
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Pietro Pedrotti
Seguivano ben tre rapporti del Bubna al Cancelliere, tutti del 14 settembre: ricordava nel primo che da quando gli venne parteci­pata la nomina di T.- Manzi a i. r. Consigliere di governo, riservandosi di far seguire il relativo decreto, erano trascorsi sei mesi e come il Cancelliere aveva successivamente partecipato l'esecuzione del decreto stesso fosse stata ritardata solo per un indulgente riguardo alle speciali condizioni dell'interessato ed in parte anche nei riguardi del servizio. Tale riserbo, in un primo tempo opportuno e giovevole al servizio, non lo era più per le mutate circostanze e per gli avvenimenti che stavano maturando. La rivoluzione di Napoli infatti teneva desta l'attenzione dei vari Stati italiani, delle loro polizie, come pure la vigilanza del corpo diplomatico. Manzi, che lavorava in silenzio quasi ignorato, aveva dato nell'occhio, il suo nome era conosciuto ed ancor più, l'impor­tante posizione da lui rappresentata presso il passato Governo, di cui era ancora vivissimo il ricordo. Si criticavano i suoi viaggi e come il Cancelliere avrà certo appreso dai suoi antecedenti rapporti aveva nociuto l'assenza di malizia in lui, ciò che un contegno più cauto e cir­cospetto avrebbe certo evitato. Quanto era accaduto non si poteva però più mutare, quindi il Manzi a suo avviso non poteva evidentemente più agire nell'ombra, mentre tutti gli occhi erano a lui rivolti; riteneva però che il suo ascendente presso il suo vecchio partito fosse affievolito: ciò ammesso, il riserbo mantenuto nel pubblicare il decreto di nomina, non aveva più motivo ed il servizio non potrebbe che trarre van­taggio dall'attuale impiego del Manzi, in contrasto con detto trat­tamento, qualora egli procedesse quale aperto propugnatore della causa austriaca.
Egli potrà far vacillare osservava il Bubna col suo diffuso credito personale molti induriti peccatori, rafforzare parecchi deboli sviati e trovare probabilmente ancora il mezzo di mantenere con vari pretesti, almeno in parte le sue relazioni internazionali.
Bubna pregava il Cancelliere, qualora approvasse le sue considera­zióni, di far seguire al più presto il decreto di impiego e di provvedere alla sua pubblicazione. Se era certo deplorevole che le circostanze alle quali non si poteva comandare, compromettessero l'impiego segreto del Manzi per il futuro, era ciò non di meno da compiacersi che per ben cinque anni fosse rimasto ignoto un segreto di tal genere in Italia dove persino oggetti inanimati hanno occhi, la diffidenza è in casa e l'invidia ed il livore permanentemente in agguato.
Nel secondo rapporto al Cancelliere dei 14 settembre il Bubna, riferendosi ai punti contenuti nel dispaccio 31 agosto, comunicava che