Rassegna storica del Risorgimento

AUSTRIA ; BUBNA FERDINAND ANTONIN ; MANZI TITO ; METTERNICH - W
anno <1942>   pagina <23>
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J rapporti di Tito Mansi col Governo austrìaco, ecc, 23
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il Manzi avrebbe potuto prestare il giuramento nelle mani del presidente del Governo conte Strassoldo, si permetteva però di far presente che sarebbe stato consigliabile affidare tale incarico al conte di Fiquelinont, onde il Manzi non venisse deviato dai suoi propositi e non fosse in quél momento così importante interrotto nei suoi affari; proponeva pure di assegnare il suo stipendio presso la Gassa milanese di governo. Riteneva poi che, fintanto perdurassero le inquietudini in Italia, il Manzi fosse più utile nel suo impiego antico. Solo le parti dovrebbero essere invertite: a questo riguardo il Bubna sottoponeva così al Cancel­liere la proposta di inserire, rendendo nota la sua nomina, la concessione, di una licenza limitata od illimitata per curare la sua infermità di occhi, ricorrendo però sempre al suo consiglio, quando la sua guarigione fosse progredita in modo da consentirgli un regolare lavoro.
L'opinione pubblica, secondo il Bubna, doveva in questo caso essere ingannata, giacché contrariamente la nomina di un i. r. Consigliere con stipendio e senza speciali attribuzioni, potrebbe essere trovata parados­sale. Assieme ai motivi esposti egli affacciava anche la supposizione che il Manzi, avuto il decreto di nomina, credesse bene di ritirarsi dagli affari, conduGendo vita appartata. Però non credeva ciò possibile, giac­ché, a suo avviso, egli cercherebbe sempre di conseguire un collocamento certo, non potendo dimenticare cosa egli fu e la parte ora da lui com­piuta; riteneva quindi che il Manzi non si sottrarrebbe agli impegni pre­senti, conducendoli anzi con maggior zelo e sicurezza, avendone tutto l'interesse. Nel terzo rapporto, sempre con la stessa data, il Bubna accusava ricevuta quasi contemporanea dello scritto di T. Manzi da Firenze del 5 settembre, già ricordato, e del dispaccio del Cancelliere del 31 agosto: quest'ultimo gli offriva occasione di dare un po' di tran­quillità al Manzi, ciò che egli aveva fatto col corriere del giorno prima, chiarendo quello anche il contenuto di una lettera del barone Daiser al conte Mercy z> e spiegando in pari tèmpo il prolungato silenzio nei suoi confronti, che egli non poteva che attribuire a diretti rapporti del Manzi con la legazione. Allegava lo scritto del Manzi a lui ed altro al Guicciardi z) questo ancor più interessante del primo. Ciò che il Manzi diceva, accennando alla vecchia amicizia con lui, come purè ciò che egli trovava di incomprensibile in loro (Metternich e Bubna), pregava di
2) Non abbiamo potato esaminare la lettera del Daiser al Mercy ma da quanto qui scrive il Bnbna il suo contenuto dovrebbe essere quasi identico a quello della lettera del pruno al Bubna del 22 agosto pio sopra riassunta.
2) Questi scritti mancano nell'incarto da noi esaminato; dal rapporto però del Bubna che lo accompagnava si può ad nn dipresso arguirne il contenuto.