Rassegna storica del Risorgimento
AUSTRIA ; BUBNA FERDINAND ANTONIN ; MANZI TITO ; METTERNICH - W
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1942
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28 Pietro Pvdrotti
attribuita a suggerimenti suoi, di qui le esagerate ed m gran parte infondate insinuazioni sul suo conto della polizia fiorentina.2)
Questo intimo dissidio non era sfuggito al Cancelliere al quale tali scrupoli di coscienza e l'avversione del Manzi alla politica da lui seguita allora nei confronti di Napoli, davano non poco fastidio: così nel suo
*) Il soggiorno del Manzi a Firenze non era da tempo troppo gradito a quel Governo e veniva quindi tenuto d'occhio dalla polizia, malgrado la protezione accordatagli dal ministro austriaco, come risalta da alcuni documenti contenuti nel R. Archivio di Stato di Firenze (1819-21; Negozi Archivio Segreto, Filza 5; 21-41). Ogni suo spostamento di sede e successivo ritorno veniva segnalato: cosi in due rapporti del 27 agosto e del 3 settembre 1819, si dava notizia nel primo del prossimo arrivo del Manzi a Firenze per il 6 settembre, che nel secondo si corresse, essendosi effettuato invece al primo, procedendo poi per Bologna. Veniva secondo l'informatore da Milano, dovendo conferire con S. A. il principe di Metternich; dopo un breve soggiorno, egli avrebbe ripreso la via di Milano per trasferirsi in Germania(?). In altra riservata del 10 ottobre, del ministro degli esteri, principe Neri Corsini, le cui tendenze liberaleggianti erano note, al presidente del Buon Governo Puccini, si rendeva noto essersi sparsa la voce che il noto T. Manzi avesse detto di esser stato nominato segretario di S. A. il principe di Metternich o di aver avuto un altro posto nella sua Cancelleria, desiderava che venisse subito accertato se queste voci fossero fondate. Costui adempiendo all'incarico ricevuto, il 19 di quello stesso ottobre come appare da rapporto dell'ispettore di polizia di Firenze raccogliendo tutte le voci calunniose che d'un tratto si erano accumulate sul Manzi per i suoi rapporti col Governo austriaco, che si mettevano in rapporto coll'azione iniziata da quel Governo contro quello costituzionale di Napoli, scriveva ciò che merita di essere qui riportato: Riservato. 24. Si era inteso parlare da alcune persone della probabilità che T. Manzi fosse chiamato ad occupare un posto nella Segreteria del principe di Metternich, primo ministro del Gabinetto Cesareo. Rimase il dubbio in principio a credere questa nuova, ma venne ben tosto avvalorato dall'istesso T. Manzi e dai suoi amici, fra i anali segnatamente il marchese Bartolini la diede ufficiale nel caffè del Bottegone. Si scatenò allora la critica più violenta contro il Manzi nella quale andavano uniformi i suoi stessi amici, ed ebbe un ingrandimento cosi rapido e vigoroso che getta in questo momento l'irrisolutezza nell'animo del Manzi. I liberali sono contro di esso infiammati e gli amici che non appartengono a quel partito, si rappresentano nell'aspetto più odioso la carriera a cui è chiamato.
Qui il Puccini narra che il Manzi, dopo aver seguito le ultime vicende del Regno della Due Sicilie, sperando invano in un collocamento, si era rivolto al Cancelliere austriaco il quale pensando di trarre tutto il vantaggio dalle estese cognizioni che il Manzi aveva di Napoli e di tutti i rapporti amministrativi, popolazione, suo spirito e relazioni personali, gli conferì impiego nella stessa sua Segreteria per valersene nelle attuali pendenze. Ricorda qui il Puccini che il Manzi non avrebbe potuto essere chiamato dal governo costituzionale di Napoli per essere il suo nome esecrato fino dai tempi in cui copriva la carica di segretario del noto ministro Saliceti, per il suo despo-tismo feroce, che ora, spinto da vendetta e non soffrendo di rimanere ignorato, si abbandona ad un ufficio riprovevole, comò quello di impiegare hi sua persona ed i suoi talenti contro un paese, che dichiarò sua patria quando rinunciò un tempo ai diritti di cittadino toscano, che l'impiego presso il principe di Metternich lo conduce nella lista dei traditori o più propriamente dei delatori, che anche il gabinetto austriaco non potrà mai pienamente affidarsi alla fede di osso Manzi, perchè, dato il caso, si ribellerebbe ancora a quello ove si opponessero li suoi personali interessi. Manzi cosi conflittoto manifesta una sospensione d'animo e sembra indeciso alla partenza per