Rassegna storica del Risorgimento
AUSTRIA ; BUBNA FERDINAND ANTONIN ; MANZI TITO ; METTERNICH - W
anno
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1942
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I rapporti di Tito Manzi col Governo austrìaco ecc. 29*
dispaccio, datato il 31 ottobre da Troppavia,s) scriveva al Bubna di aver letta la memoria del Manzi sugli avvenimenti di Napoli unita ad uno dei suoi consueti rapporti, confessando di non esserne rimasto soddisfatto.
Quest'uomo contornava mi sembra o influenzato da chi lo circonda o sconcertato dalla forza degli avvenimenti. In tale disposizione di spirito, reputo come circostanza felice la domanda da lui stesso fattaci di sospendere la pubblicazione della sua nomina. Essa nel momento attuale non avrebbe potuto fare che un cattivo effetto in Italia, e V. E. ne ha una prova nella maniera colla quale il signor Fossombroni si è spiegato a questo riguardo. 2) Bisogna dunque mettere a profitto la sua esitazione per differire tale pubblicazione, rimettendola a tempi pia tranquilli, e siccome egli stesso ce ne fornisce un pretesto plausìbile, non ha più diritto di lamentarsi.
"Vienna. Frattanto tenta giustificarsi al grido sordo dell'imputazione e dice di non avere fatto pratiche per conseguire impieghi nella segreteria del principe di Mettermeli, ma bensì gli è stato proposto nell'occasione cb'avea avanzato delle premure per ottenere l'impiego che il conte Bubna gli aveva promesso tempo addietro nell'ordine giudiziario in uno dei Tribunali superiori defl'Illiria o del Regno LombardoVeneto. In altro riservato del 4 novembre dello stesso, è detto che il Manzi aveva disposto il suo equipaggio per mettersi in viaggio alla volta di Vienna per coprirvi 1 suo nuovo impiego. A diversi suoi amici che si erano dal medesimo alquanto alienati in causa dell'accettato impiego, aveva promesso di essere sempre lo stesso amico a qualunque condizione e che quando avranno avuto le cognizioni di esaminare il suo operato nel nuovo Ministero, distingueranno che egli non aveva cambiato carattere, aggiungendo che per adesso non poteva spiegarsi meglio, e che era costretto a passare in Germania... oc Gli intrinseci amici del Manzi dicono che egli non potrà riescire un fido'ministro dell'Austria, ma che anzi se i suoi superiori non sapranno destramente servirsene, potranno con facilità trovarsi traditi, trattandosi specialmente di prendere delle misure contro i liberali. Non si sa se questa profezia lanciata dai liberali fosse un complimento per il loro amico, ritenendolo incapace di tradire la causa.
1) A Troppavia si erano convocati in ottóbre coi loro ministri i monarchi: Mettermeli, descrivendo a foschi colori i pericoli che correvano la civiltà cristiana, l'ordine civile e la legittimità per il contagio della peste rivoluzionaria, seppe far valere la tutela che le grandi potenze si erano imposte con la S. Alleanza sopra gli Stali più. piccoli, concetto che a Lubiana doveva avere poco dopo la sua pratica sanzione col diritto di intervento reciproco negli affari interni degli Stati, applicando tali principi alle cose del Regno delle Due Sicilie.
2) Questo accenno ad un intervento del ministro toscano conte Vittorio Fossombroni, non si può spiegare che come una richiesta da lui fatta per conoscere i rapporti del Manzi col Governo austriaco, essendo quel ministro già in possesso del rapporto di polizia pio sopra riassunto in nota, dal quale risultava essere il Manzi persona poco gradita al Governo toscano, ascrivendo a sua colpa l'invadenza dell'Austria nelle faccende interne di quello Stato: pud anche darsi che il Fossombroni si sia meravigliato die l'Austria avesse scelto per suo confidente una persona, che godeva allora il discredito del Governo e del popolo di Toscana. Era il periodo in cui il principe di Metternich, non contento di ammonire i governi d'Italia ad opporsi alle mene settarie, esigeva che si unissero a lui o almeno lo lasciassero operare senza sospetto. L'Austria, credendo non bastassero gli ammonimenti, mirava cosi a premunirsi colle occupazioni militari. Fece quindi sapere anche al Governo toscano che era sua intenzione inviarvi