Rassegna storica del Risorgimento
AUSTRIA ; BUBNA FERDINAND ANTONIN ; MANZI TITO ; METTERNICH - W
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1942
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I rapporti di Tito Manzi col Governo austriaco, ecc. 39
quali tali avvenimenti possono unicamente riferirsi : Re di Napoli - Sovrani alleati -Nazione Parlamento. Esaminarli in modo diverso sarebbe confonderli, non vederli, sarebbe generalizzare un risultato particolare e misconoscere i tre altri. Per apprezzare dunque questi avvenimenti nei loro effetti, bisogna considerarli nei quattro rapporti ricordati.
Parlamento. E il solo che ubbia guadagnato. Gli avvenimenti ultimi gli resero la confidenza della Nazione, che la sua moderazione aveva cominciato a fargli perdere. Le province, che una volta credevano tutte generalmente di essere tradite nei loro particolari interessi, si sono ora affidate ai loro deputati con un abbandono più cieco che mai, come tutto quanto il Parlamento ha detto e fatto in base alla lettera conosciuta della costituzione ed i giuramenti più conosciuti ancora. Cosi la fermezza che ha dimostrato e dì cui fece persino un po' di sfoggio in detcrminate circostanze, non ebbe né l'aria di personalità contro il Re, ne niente di urtante agli occhi di alcuno. I deputati sembrarono obbedire alla voce della coscienza e fare tutto ciò che ogni onesta persona avrebbe fatto al loro posto.
Re dì Napoli. Coi suoi tre messaggi1) e soprattutto coi suoi due ultimi, egli si è talmente impelagato da non saper più come uscirne. Egli perdette in questo affare in due modi diversi ed ambedue egualmente gravi. Col suo primo messaggio fece vivamente sospettare la sincerità dei suoi prudenti giuramenti e delle sue attuali intenzioni e per il timore che detta i due altri, ne diede la certezza ed interamente rovinato il suo credito.
Sovrani alleati. Che faranno essi presentemente del Re di Napoli a Lubiana? Essi contavano su di un Re mezzo libero, e ne ricevono uno tutto legato. Egli entra nel Congresso accerchiato di giuramenti, di proteste, di promesse. Che fame, ripeto ? Egli potrebbe bene sbarazzarsene come Sansone da un momento all'altro di tutti i legami di cui lo ai aveva irretito di nuovo al momento della sua partenza, ma il rimedio sarebbe peggiore del male. La regalità ne sarebbe sensibilmente colpita; i Sovrani alleati personalmente compromessi. Giacché il Re protestava a Lubiana contro la libertà dei giuramenti fatti a Napoli, che garanzia avrebbe l'Europa della libertà di quelli prestati a Lubiana ? La prima volta egli giurò per la volontà dei suoi sudditi, la seconda per quella dei suoi amici* Il Re di Napoli avrebbe fatto meglio a non muo* versi, piuttosto che partire cosi. Un rifiuto netto di andare al Congresso avrebbe
]) È un po' difficile stabilire a quali messaggi il Manzi qui voglia alludere: probabilmente il primo è quello del 7 luglio (che seguiva all'editto del giorno prima col quale prometteva entro otto giorni un Governo costituzionale) col quale si stabiliva che la costituzione del Regno delle Due Sicilie sarà eguale a quella spagnola del 1812, salvo le modificazioni che la rappresentanza nazionale credeva proporre, adottandola alle circostanze. Dal contenuto di questa memoria, il secondo dovrebbe essere il suo messaggio all'Assemblea prima della partenza per Lubiana, in cui diceva che per amore del suo popolo si esponeva al lungo viaggio e che a Lubiana si sarebbe adoperato per far godere ai suoi popoli una costituzione saggia e liberale e che qualora non fosse possibile salvare l'attuale, un'altra avrebbe retto i suoi Stati. Il terzo non era un messaggio vero e proprio ma una lettera scritta al figlio duca di Calabria, Vicario del Regno, prima della sua partenza convenuta alla metà di dicembre, m cui rinnovava l'intenzione di provvedere a Lubiana alla salute dei suoi popoli, difendendo gli avvenimenti del luglio antecedente, cioè la costituzione spagnola, osservando che questi suoi propositi saranno immutabili, lettera che il Vicario si affrettò a far conoscere al popolo napoletano.