Rassegna storica del Risorgimento

AUSTRIA ; BUBNA FERDINAND ANTONIN ; MANZI TITO ; METTERNICH - W
anno <1942>   pagina <40>
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Pietro Padroni
imbarazzato meno i Sovrani, di quanto avviene attualmente, II Re presentemente non è piò. che l'ambasciatore del Parlamento nazionale presso i Sovrani riuniti a Lubiana e ambasciator sopra mercato con lettere di credito, che giustificando la sua missione, non gli accordano alcun potere. Egli si trova al cospetto del Congresso esattamente nella stessa posizione dei signori Cariati e Gallo due mesi fa. *) S. M. non è incaricata che di render noti gli avvenimenti politici di Napoli e di cercare di giustificarli. È questa durezza ? Ora i Sovrani credettero di non poter ascoltare il signor Cariati, né leggere le lettere che S. M. scriveva loro a mezzo del signor Gallo, come ascolte­ranno lo stesso Re che viene a dir loro le stesse cose ?
io Nazione. Essa vide in questi ultimi giorni il ministero in fuga e il Sovrano ai suoi piedi. Questo trionfo che la ha mebhriata ha aperto la camera rivoluzionaria davanti ad essa. Nel cambiamento totale del ministero essa ha molto perduto. Ecco la prima disgrazia di questi avvenimenti, riguardo ad essa. I rimpiazzanti non valgono i rimpiazzati in capacità ed attività, ecco il secondo. L'esaltazione popolare che era già incomoda si è di molto aumentata. Ecco il terzo e fórse il peggiore di tutti. Quando Biego ed il caffè dei Loreuzini hanno attaccato il Re ed il ministero di Spagna, il Parlamento si mise dal lato del Re e del ministero e salvando il secondo, il primo in ultima analisi ha finito col salvare se stesso. La prima volta che il Parlamento di Napoli si è trovato in simili circostanze, dovette disgraziatamente fare il contrario: le conseguenze saranno fatali. Presentemente è l'unione, è l'accordo che salva tutto, ed è il timore della guerra che salva l'unione.
Ecco in. poche parole, a mio avviso, le conseguenze certe e possibili degli avveni­menti di Napoli, considerate nei loro rapporti colle sole cose sulle quali essi possono esercitare qualche influenza. Il Re compromesso, i Sovrani imbarazzati, la Nazione esposta, il Parlamento tolto. Ma pertanto il Parlamento deve essere considerato come la causa principale di tutto quanto sta per succedere ? No certo, non ne fu che la causa secondaria. L'inettìtudme dei ministri stranieri e dei ministri di stato causarono il tutto. I Sovrani alleati ed il Re furono egualmente mal serviti 1 II Parlamento non fece che quanto gli sarebbe stato impossibile di non fare, a meno che egli non avesse voluto pagare di persona. Col primo messaggio lo si forzò di scegliere fra il suo silenzio ed il suo disonore. Ha dunque parlato e parlando niente altro poteva dire che quanto disse, sarebbe ingiusto averla con lui, bisogna per giudicarlo con equità mettersi un istante al suo posto. Nel primo messaggio, che dice in fondo il Re? Io parto senza il vostro consenso, vado ad accordarmi coi vostri nemici per darvi una buona costitu­zione, ma tutta diversa di quella che noi abbiamo giurato, cercherà di far perdonare tutti, quelli che presero parte alla prima. Questo messaggio è tanto sconveniente che è impossibile persuadersi sia stato redatto sul luogo. Non sarebbe esso giunto tutto pronto a Napoli e redatto a Lubiana da persone che non vogliono ancora credere che il delizio a Napoli sorpassa ogni idea e che tale delirio sia universale ? Come mai i ministri di stato che sono testimoni di tutto quanto si fa, si dice a Napoli, avrebbero potato redigerlo tale quale è? Ciò mi sembra impossibile. Ma per ogni ipòtesi, sia che essi abbiano fatto tale messaggio, sia che essi lo abbiano semplicemente approvato, hanno egualmente, mal servito il loro Re, il loro paese e i Sovrani alleati.
l) Allude qui alla loro mancata ambasciata a Vienna, alla quale abbiamo fatto cenno in una nota antecedente