Rassegna storica del Risorgimento

AUSTRIA ; BUBNA FERDINAND ANTONIN ; MANZI TITO ; METTERNICH - W
anno <1942>   pagina <41>
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I rapporti di Tito Manzi col Governo austriaco, ecc. 41
Cosa si avrebbe dovuto fare? Dare semplicemente comunicazione dei dispacci ricevuti e fingere d'essere pronti a sottomettersi ai principi raccolti a Congresso. Il permesso di partire sarebbe stato egualmente accordato e i voti segreti della più gran parte della nazione avrebbero accompagnato una partenza intesa a risparmiare i danni della guerra.
Sui ministri Zurlo e Campochiari pesa una grande responsabilità, essi sono in stato di accusa. Io ricevo una lettera che dice: Incolpazioni gravi vennero portate contro il ministro della guerra Carrascosa, la più piccola delle quali può fargli perdere-la testa sul patibolo.
Ministri attuali. Èssi non valgono molto più degli altri.
Il sign. Parigi,l) antico generale, molto amico mio, di 80 anni, forte di carattere, di senno e di teoria, nessuna esperienza dei fatti, senza attività e senza confidenza pubblica.
Il sign. Aulario, ministro dell'interno, giurista, antico magistrato, di 60 anni, amico devoto di Zurlo.2)
Il sign. Troise, ministro di giustizia, nomo istruito, molto legato al Re, lo segui in Sicilia e ritornò con lui sul continente.
Il sign. Gallo ministro degli all'ari esteri e della marina, abbastanza conosciuto a Vienna, per descriverlo, pronto a tutto.
Il sign. Carignano ministro delle finanze. Il ministero ha guadagnato nel cambio, molto ricco, duca di nascita, moderato, saggio, timoroso fu per otto giorni presidente della sezione delle finanze al Consiglio di Stato di Marat, grande amico mio.
Il Bubna, per quanto non condividesse certe idee espresse dal Manzi, in questo memoriale, lo inviava al Cancelliere, sembrandogli che esso contenesse però molte cose esposte con giustezza.
In una lettera del 6 gennaio 1821 da Firenze, il Manzi intratteneva ancora il Bubna sulla persecuzione di cui era oggetto:
Quel tal Bologna scriveva segretario generale della polizia di Toscana, che si supponeva relegato a Pistoia città di provincia in causa della nota dei Carbonari censiti, trasmessa al conte Fiquelmont, riappare nel suo nuovo posto a Firenze. Que­sta inattesa apparizione ha sviato la prima calunnia, non gli infaticabili calunniatori liberali. Il fatto della nota trasmessa è incontestabile, è sempre vero. Ma non è più il sign. Bologna al quale il signor di Fiquelmont Io deve, è il povero Manzi, nemico dichiarato di tutti i principi, l'apostata infame, anima dannata dell'Austria, che sta per insanguinare l'Italia e per soffocarvi qualsiasi idea generosa. Dopo la nascita della rivoluzione sono passato per tante prove, ma alcuna mi è sembrata cosi forte di quella che sopporto e varrà lo calunnia allo scopo di scacciarmi d'Italia. È impossibile rima­nervi innocente e disonorato 1 Che Iddio perdoni a colui la cui prima indiscrezione ha scavato l'abisso in cui mi trovo !
Molte lettere giunte da poco da Milano a Firenze, diedero per sicuro il fatto seguente; U signor Manzi alloggiava l'estate scorsa in un appartamento che venne dopo la sua
i) Parisi e non Parigi.
*) II marchese d'Antella e non Aulario.