Rassegna storica del Risorgimento
AUSTRIA ; BUBNA FERDINAND ANTONIN ; MANZI TITO ; METTERNICH - W
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Metro Padroni
partenza occupato da due Francesi, che trovarono in un cassetto della sua camera da Jetto una caxta apparentemente dimenticata che sembrava essere un rapporto sui Carbonari di cui egli aveva anche uno stato nominativo. I Francesi mostrarono tale nota a molte persone che vi riconobbero la scrittura del Manzi. La polizia al primo rumore di questo fatto ha chiamato davanti la stessa i Francesi impadronendosi dì Quella carta, ordinando loro di tacere. La cosa, si aggiunge, è della più grande certezza; oneste lettere hanno rianimato contro di me l'accanimento che sembrava volersi gradatamente estinguere. Nell'attesa, sappiate, mio generale, che durante l'ultimo soggiorno che feci a Milano la scorsa estate, Jio occupato nella casa del conte Resta una parte dell'appartamento in cui attualmente si trova il generale Lallemand, che lo occupò subito dopo la mia partenza.
Sarebbe un troppo grande ardire chiedervi in grazia di fare ricerche, se qualche cosa che si avvicini a questo fatto accadde nella polizia di Milano dall'anno scorso in poi ? Vi sarebbe un altro fatto da verificare: vi è un altro Manzi,*) di Civitavecchia, e risiede attualmente a Milano, di professione letterato, molto legato col signor Cara-belli antico console di Napoli a Milano, che viene descritto come un Ultra e imprudente. Potrebbe darsi che, essendo il mio nome disgraziatamente più noto in Italia del suo, si abbiano messe a mio conto imprudenze che io sono ben lontano dal commettere...
Ecco una lettera che voi non leggerete senza piacere, essa nulla dice di nuovo su Napoli, ma conferma tutto quanto sappiamo già in modo non sospetto. E un americano che me la manda da Roma: manca da Napoli dall'ultimo di gennaio, cosi le sue osservazioni sono molto recenti. È un uomo che rende conto di quanto vide ed intese. Senza alcuna specie di partito o d'opinione, viaggia l'Europa da un anno incaricato dal suo governo di Philadelphia di commissioni scientifiche. Tutto quanto egli dice su Napoli si riferisce esclusivamente alla capitale, distinzione che bisogna sempre fare per avere una idea esatta delle cose di questo paese, un altro viaggiatore che arriva da Napoli da poco mi diceva a tale proposito: si verrà a capo facilmente della capitale; ma per le province sarà un altro affare. Ciononostante la provincia di Aquila negli Abbruzzi e soprattutto la capitale è molto tiepida per la costituzione, siccome questa provincia è padrona dei passi più importanti e difficili degli Abbruzzi, si teme di affidarne la guardia agli aquilani e vi si mandano 6 mila militi calabresi. Un'altra cosa è giunta a comprimere l'inaudita esaltazione che regnava per l'ordine delle cose attuali negli Abbruzzi. Si ha cercato di aumentarla e si è diminuita. Vi erano molti costituzionali che non erano Carbonari; per essere più sicuro del loro amore per la costituzione il governo ha desiderato vederli appartenere a qualche vendita. Tale desiderio è stato eseguito come un ordine da funzionari imprudenti. Ciò ha rivoltato i preti soprattutto, che essendo costituzionali molto ardenti, non volevano punto appartenere alla Carboneria, per non compromettersi con la Santa Sede. Ciò che vi racconto è sicuro, ma non bisogna considerarlo come un fatto generale. Si dice che il S. Padre è sulle mosse per Civitavecchia; spero che il signor Lcbzelzern si opporrà con tutte le sue forze a tale risoluzione che porterebbe forse subito la rivolta degli Stati del Papa, legittimata dalla sua partenza, attesa e desiderata da coloro che vogliono tutto mutare.
.1) Si tratta di Guglielmo Manzi, nato a Civitavecchia nel 3785, noto per le sue ricerche nella Biblioteca Vaticana, cfr. TII-ALDO E., Biografie degli uomini italiani* Venezia, 1834, voi. L, p. 7.